Serve costruire l’azione da dietro?
“A noi piace giocare sul giocatore opposto, non è vero che giochiamo sempre sul vertice basso. Appena usciamo dalla prima pressione dobbiamo guardare dietro. Il problema della squadra non è il palleggio, certo che ti dà qualcosa in più. Il problema è quando giochiamo a campo aperto. Vi arrabbiate con Biglia ma è un giocatore fondamentale”.
Ci dai un titolo per la sfida? “Che titolo vi devo dare? E’ una partita come le altre, ma importante”.
Higuain va fatto giocare più vicino alla porta? “Se Higuain faceva gol in quella palla in area ancora se ne parlava. E’ un giocatore importante, ci fa salire, poi va sfruttato negli ultimi metri. Io sono soddisfatto, poi non so cosa si intende per farlo giocare vicino alla porta. Questa è una squadra di qualità ma solo con quella non si va da nessuna parte”.
Sui nuovi arrivi… “Ci vuole del tempo quando si viene in una squadra nuova, non è facile. Sono contento di chi è arrivato, siamo migliorati tantissimo a livello di organico”.
Hai voluto il gioco organizzato sempre, non sarebbe meglio fare qualche pallone lungo? “Non si possono fare le cose a metà. Noi abbiamo pasticciato, e si può pasticciare, ma l’errore ci sta. Sul 2-1 non si muoveva più nessuno. Col Bologna doveva finire 5 a 0. Rischiavamo di pareggiare una partita da suicidio. Te ne posso raccontare tante, questo è l’aspetto dove dobbiamo lavorare. L’errore ci può stare ma se vogliamo palleggiare dal basso non bisogna fare le cose a metà. L’errore più grande non è solo di Biglia, è il concetto tecnico che è sbagliato. Dobbiamo rimanere sempre in partita, non ci possiamo permettere di lasciare il campo. Dopo il 2-1 non eravamo più in campo”.
Con le vittorie il tuo lavoro sarà facilitato? “Questo vale per tutti, è normale che le vittorie ti aiutano e ti danno più convinzione. Noi non dobbiamo smettere di credere in quello che facciamo. La squadra ha la percezione di essere forte, adesso siamo due scalini sotto alle nostre possibilità”.
Ti sei addebitato le colpe… “Dobbiamo essere obiettivi, io sono così e voglio morire così. A livello tattico io e il mio staff vogliamo il vertice basso che dia equilibrio, l’errore che ho commesso è stato il fatto di aver cambiato Biglia troppo in fretta. In queste settimane ho provato Bakayoko mezzala. Ho sbagliato”.
Ci sarà un’altra partita complicata. Quando vedremo il vero Milan? “Il vero Milan l’ho visto per 60 minuti. Le partite durano 95 minuti ma è una squadra che quando tiene bene il campo dà pensiero agli avversari. Non è facile giocare contro di noi. Abbiamo corso più del Napoli. Quando dobbiamo giocare tra i 25 e i 30 metri non lo dico a caso”.
Ci saranno molti spettatori e Kakà… “Sono uomini importanti che hanno scritto pagine importanti per il club. In questo momento non abbiamo bisogno delle bandiere per andare alla ricerca della carica. Abbiamo i nostri obiettivi da raggiungere. Fa piacere la loro presenza ma la carica la dobbiamo trovare durante la settimana e quando scendiamo in campo”.
Alla prima difficoltà andate nel panico, come si combatte questo effetto? “Ci vuole del tempo, penso che sia successo a tutti i calciatori di veder buttare via partite che avevi in mano. C’è una sola soluzione: quando si è in difficoltà si può cambiare metodologia per qualche minuto, stare tutti dietro e aspettare che passi la buriana. I palloni si buttano fuori dal campo e per qualche minuto ti rimetti a posto. Ci vuole del tempo. E’ un problema risolvibile”.
Quali potrebbero essere i cambiamenti tattici? “Andiamo a preparare una partita con caratteristiche diverse dal Napoli che è veloce adesso dobbiamo fare attenzione a Dzeko. Poi hanno giocatori veloci che ribaltano bene l’azione e altri che hanno molti centimetri. A livello di mentalità cambierà poco, dobbiamo fare attenzione e non dare sensazione di andare allo sbaraglio”.
I 55 minuti di Napoli indicano che il Milan è tra le prime del campionato? “Sì, ma la componente tecnica non è tutto. C’è l’aspetto caratteriale ed emotivo che ancora manca”.
Di Francesco ha provato tre moduli. Il 4-2-3-1 è una vostra soluzione alternativa? “Sì, ci sono i giocatori che possono farlo, ma il problema non è tattico. Il problema non è tattico, va oltre. Possiamo giocare in qualsiasi modulo perché abbiamo giocatori che possono fare tutto. In questo momento si va avanti con questo modulo”.
Sì è pensato a nuovi inserimenti come Abate. Laxalt? “Laxalt può fare tutti i ruoli. Ha dinamicità e in questo momento è da due settimane con noi come tutti i giocatori che sono arrivati. Calabria non ha fatto una grande prestazione a livello tecnico, ma è un giocatore che ci dà grandissima affidabilità. Sono molto contento della sua crescita”.
C’è un caso Donnarumma? “Perché? Sul gol di Zielinski se non la devia Bonaventura la para. Oppure 10 volte quella palla va fuori dal campo e 2 volte va dove l’ha messa. Le colpe di prendere gol non sono solo sue. Ci siamo addormentati. L’errore del singolo ci sta ma il problema non è quello, sono contento di Donnarumma. Forse poteva fare di più sul secondo gol ma c’è stata una deviazione”.
Il black out ce l’hanno avuto tutte. E’ perché il campionato è iniziato presto? “Quando si fanno le amichevoli non c’è la stessa adrenalina e lo stesso stress mentale. Quando vai a giocare in questi campi alla prima difficoltà la paghi. E’ vero perché anche il Chievo con la Juve ha fatto bene e poi ne ha presi 6 a Firenze. Io però devo pensare a casa mia e a come risolvere questa problematica. Quest’anno alla prima e seconda giornata sono successi molti casi come a noi”.
Ti penti delle tue parole? “No perché chi mi conosce sa come parlo. Non sputo merda contro i miei giocatori”.
La palla dietro ai terzini è stata sofferta molto… “Ho capito dove vuoi arrivare. Vuoi parlare di Rodriguez? Non devi prendere l’imbucata, se corri dietro difficilmente viene fuori quell’imbucata. Davide poteva stringere di più ma penso che in questo momento ci sono stati altri errori perché potevamo prendere altri due gol. Quando si spegne la luce è il problema. Giochiamo di reparto e alla prima difficoltà si interpretano tante cose a modo nostro. Dobbiamo migliorare questo aspetto”.
Ha visto la partita tra Roma e Atalanta? Che Roma si aspetta? “L’Atalanta è un piccolo nome ma adesso va tre volte più forte degli altri. Gioca a tutto campo e non ti fa respirare. Non solo parte atletica ma anche qualità del gioco, ti vengono addosso e quando ti rubano palla si trovano in 4-5 sulla tua metà campo. Possono farti male. E’ una squadra che da due anni a questa parte vanno a duemila all’ora. Anche il fatto di aver giocato più partite aiuta ad avere qualcosa in più, poi nel secondo tempo è venuta fuori la qualità del singolo. L’hanno voluta riprendere a tutti i costi e la Roma poteva vincerla con Kluivert”.
La partita di domani? “Affrontiamo una squadra con grandi qualità balistiche e fisiche. Ci possono far male”.
Calhanoglu è una soluzione? “Può esserlo perché mette palle velenose dentro l’area. Può cambiare qualcosa, ma Higuain bisogna servirlo bene. Ne ha persi pochi di palloni quando è stato servito. A volte arriviamo sul fondo e non la mettiamo. Va cercato di più, ma con squadre come il Napoli è difficile concretizzare”.
Castillejo come lo vedi? “E’ un giocatore che può spezzare le partite, ha dinamicità, forza e qualità. Riesce a fare delle giocate in velocità interessanti, riesce a saltarti e penso che in questo momento, per come lavora, sia un ragazzo che si è ambientato e lavora con grande serietà. Ci può dare qualcosa”.
Ci sarà qualche sorpresa in uscita? “Penso di no, poi se qualcuno arriva con una valigia piena di soldi non lo so, ma penso proprio di no. Siamo questi e rimaniamo questi. Adesso sta a noi, la società mi ha messo a disposizione una squadra valida. Bisogna cominciare a fare punti, a lavorare con professionalità”.