Al termine della partita che ha visto la squadra di Paulo Sousa pareggiare contro la Roma di Mourinho, con il punteggio di 2-2, all’Olimpico, l’allenatore della salernitana ha rilasciato alcune dichiarazioni:
SOUSA DAZN La partita di oggi identifica lo spirito della squadra e certifica la salvezza ottenuta… “Abbiamo fatto cambiare modulo alla Roma perché era in grossissima difficoltà, abbiamo controllato il gioco e lì dobbiamo crescere. Venire all’Olimpico e giocare con questo pubblico non è facile, ma dobbiamo crescere e mantenere il risultato avendo il pallone tra i piedi. Oggi l’abbiamo fatto, ora dobbiamo avere continuità. Abbiamo finito con tre attaccanti perché vogliamo vincere, questa è la mia mentalità. Ovunque andiamo possiamo competere a prescindere dal risultato. Abbiamo concesso pochissimo, prendendo due gol sulle seconde palle dopo i piazzati. Anche quando l’avversario spinge dobbiamo mantenere la concentrazione e il possesso palla”.
Il gol di Candreva era una giocata provata in allenamento? “I centrali della Roma sono molto forti sul gioco aereo, soprattutto in verticale. Abbiamo provato questi tagli e oggi ci sono riusciti grazie alla profondità che abbiamo creato attraendo i difensori avversari. Coulibaly sta crescendo molto nella costruzione, sta diventando un calciatore importante in vari aspetti. I giocatori capiscono che possiamo controllare gli avversari anche con il pallone tra i piedi”.
Stai migliorando tanti calciatori tra cui Kastanos. Dove può arrivare questo calciatore? È un interno o un quinto? “Più interno che quinto, ma si intende molto bene con Candreva. Loro due sanno palleggiare, velocizzare e gestire il pallone. Kastanos ha un tiro importante, è come avere un uomo in più per palleggiare all’interno del campo. Inoltre sta lavorando tantissimo sulla fase difensiva e sulla concentrazione. È una gioia averlo in rosa per un allenatore”.
Da quando è arrivato lei tre vittorie, nove pareggi e solamente due sconfitte… “L’idea è sempre quella di vincere le partite, voglio creare una cultura di vittoria e per farlo dobbiamo attaccare e creare occasioni. L’inizio del processo è stato difficile perché avevamo bisogno di risultati, ho cercato di dare meno complessità possibile nel nostro gioco offensivo, ma con concetti chiari e semplici per poter arrivare in area il più spesso possibile con distanze corte tra i reparti. In rosa ho attaccanti forti che devono essere alimentati e per farlo serve una costruzione dal basso. Non l’ho potuto far subito perché prima servivano i risultati. Quando sono arrivati abbiamo introdotto maggiore complessità nei nostri schemi offensivi e ora la squadra sta crescendo tantissimo e competiamo anche contro squadre forti come quella della Roma”.
Era più forte lei o Di Biagio (presente in studio come commentatore, ndr)? “Più forte lui”.
Quando giocavamo insieme non voleva che lanciassi il pallone, come invece è accaduto oggi in occasione del gol. Lui voleva sempre avere il pallone tra i piedi… “Non è vero (ride, ndr). I miei lanci erano di esterno, soprattutto alla Juventus”.
CONFERENZA STAMPA Mourinho ha parlato di partita giocata come una finale di Champions. Perché sono usciti Candreva e Pirola? Problemi fisici? “Pirola e Norbert sì, Candreva no. Su José, sono due anni che lavora qui, per consolidare la mentalità non posso andare a pensare di giocare qualsiasi partita abbassando il livello di attenzione, voglio creare una cultura vincente e non c’è niente di meglio di competere con le squadre migliori in uno stadio pieno, niente di meglio per poter accrescere la nostra mentalità vincente in un contesto come quello che è stato oggi”.
C’è da rivedere la fase difensiva sulle palle inattive. C’è un pizzico di rimpianto per questo? “Voglio ricordare che la Roma dallo scorso anno è la squadra che fa più gol dalle palle inattive, perché ha battitori straordinari ma anche giocatori aggressivi, non è facile difendere e lo abbiamo fatto alla grande. I gol sono stati su seconde palle, carambole, loro sono molto determinati, dobbiamo dare loro meriti e anche ai miei, siamo più bassi, è la seconda partita che difendiamo a zona. Loro durante tutta la partita hanno aumentato l’altezza con i cambi, i nostri non lo permettevano. Da questo punto di vista, penso che bisogna parlare della parte positiva”.
Sembra che servirebbe un altro mezzo campionato a questa squadra per sbocciare. Qual è il giusto equilibrio? Come si fa a costruire trattenendo giocatori che sono in vetrina? “Ci penso sempre ad aiutarli a crescere. È sulla crescita del modello di gioco che crescono i giocatori, perché hanno un’idea e crescono individualmente. Coulibaly sta diventando un giocatore importante di costruzione, non per il passaggio di oggi, ma per la velocità che dà al gioco coi passaggi. Stanno crescendo anche altri. Non penso alla loro partenza, ma alla loro crescita e al margine che abbiamo noi. Nelle difficoltà, in trasferta, serve essere più capaci di mantenere il possesso palla. Non abbiamo sofferto sul blocco basso, ma possiamo controllare meglio il gioco ed è una cosa in cui dobbiamo crescere”.
Cosa è accaduto nella rissa? Un commento alla penalizzazione alla Juventus? “Credo che c’erano due squadre che hanno voluto vincere, c’era un momento in cui potevamo fare una transizione importante, Zalewski ha fatto un brutto fallo ma era l’unico modo di fermare Dia. Fortunatamente non è successo nulla e i due si sono abbracciati, ci sono momenti emotivi e c’è la comprensione del lavoro settimanale, è il bello del calcio. Sulla Juve? Abbiamo fatto una grande partita”.
Quanto manca per trasformare tutti questi pareggi in qualche vittoria in più? “Come abbiamo pareggiato con l’Inter potevamo perdere. Tutte le altre pareggiate potevamo vincerle, avendo creato più delle avversarie. Con un pizzico in più di determinazione potevamo avere più punti. Poi sì, c’è potenziale, ma servono infrastrutture, dipartimenti professionali. Voi pensate solo ai giocatori, ma serve avere tutta la base. Bisogna pensare a un’idea di gioco per poter costruire con stabilità qualcosa di solido. A mio modo cerco di aiutare non solo in campo, ma anche tutti i dipartimenti, per poter potenziare il futuro breve”.
Quanto è stato importante entrare nel cervello di questa squadra? “Per potenziare qualsiasi progetto conta l’importanza della città e di una tifoseria, e l’abbiamo visto oggi. Quello che ho chiesto ai ragazzi era conquistare la tifoseria per creare una chimica. Le partite che ho visto della Salernitana prima di diventare allenatore hanno visto la tifoseria sempre presente e questo è un valore aggiunto per qualsiasi squadra. Serve controllo emozionale, con una comunicazione stabile, dobbiamo educarci ed educare per potenziare un futuro di successo”.
CANDREVA DAZN Ti sei ricordato come si fa gol in questo stadio…
“Abbiamo fatto una grande prova contro una squadra forte. Abbiamo giocato la nostra partita con umiltà ed entusiasmo, abbiamo fatto una grande prova”.
Avete saputo anche soffrire, questo è il vostro spirito… “In Serie A si soffre contro tutte le squadre, a maggior ragione contro una squadra forte come la Roma. Abbiamo avuto personalità e coraggio, ci meritiamo questo punto”.
C’è la possibilità di costruire su questo gruppo in vista del futuro? “Dipende da noi, dobbiamo lavorare e migliorarsi. I cicli importanti si fanno con il tempo e giocando con gli stessi calciatori con continuità. Ci godiamo questo risultato importante, vogliamo finire il campionato nel migliore dei modi e ora pensiamo all’Udinese”.
Dove metti questo gol nella classifica delle tue reti più belle? “Era veramente bello. Nei primi 10 lo metto”
MAZZOCCHI DAZN Le tue sensazioni dal campo per quanto riguarda la partita di oggi?
“Positive, dovevamo dare un segnale di crescita e così è stato. Durante la gara questo ha pagato, negli ultimi 10 minuti abbiamo sofferto da squadra ma alla fine abbiamo portato a casa un risultato positivo”.
Questo gruppo sta crescendo di giornata in giornata… “Il gruppo fa la differenza, quando c’è squadra le nostre giocate escono fuori”.
Stai ritrovando la forma fisica migliore… “Purtroppo ho avuto una stagione altalenante e ho subito un infortunio abbastanza serio. Piano piano la mia condizione migliora”.
Dove volete arrivare il prossimo anno? “Il nostro obiettivo deve essere sempre la salvezza. Poi è normale che se durante la stagione possiamo alzare l’asticella lo faremo, ma in primis c’è sempre la salvezza”.
FONTE: DAZN/Redazione Tuttoasroma