Il tecnico della Sampdoria, Dejan Stankovic, prossimo avversario della Roma, partita che si giocherà alle ore 18.00 di domenica 2 aprile, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo ex allenatore:
Curioso che chi ti chiami fratellino, Mourinho, abbia sedici anni più di te. Qualcosa non torna… “Mourinho lo stimo tantissimo. Arrivò all’Inter che avevo già trent’anni e pensavo di aver dato tutto, anche nel privato. José riuscì a migliorarmi di quel 20, 30 per cento che non sapevo di possedere. Non ci siamo più persi di vista, lo sento ancora oggi, gli chiedo consigli, ci scambiamo pareri, è un uomo e un allenatore di un’intelligenza e capacità non comuni. Lui allena tutti. Giocatori, dirigenti, staff, media, tifosi. Li allena, non li manipola. È empatico, coinvolgente. Proprio come Sinisa, divide. Zero compromessi: o gli stai alla larga oppure lo stimi profondamente. Penso che qualcuno non abbia ancora percepito la grandezza di José. O non la voglia accettare… Tornando a Sinisa, ricordo quando arrivò all’Inter. Dicevano che l’avessero preso soltanto perché era l’amico di Mancini. Gli bastarono poche partite per cambiare la gente. Ogni volta che andava a calciare dall’angolo il pubblico di quel settore si alzava in piedi e se lui stava per battere una punizione San Siro gridava il suo nome”.
Mou lo trovi superato? “Superato? Ha vinto tanto e continua a voler vincere, la sua squadra ha momenti in cui gioca bene e altri meno bene, ma alla fine arriva il risultato. Il calcio è molto cambiato. C’era un calcio nel 2008-2010 e ce n’è uno differente nel 20203-2023. José sa adattarsi perfettamente ai cambiamenti. Per prima cosa, si rende conto di quello che ha disposizione, della qualità e delle caratteristiche dei giocatori che allena. Poi cerca di metterli nella condizione di esprimersi al massimo e anche qualcosa in più”.
FONTE: Il Corriere dello Sport