Mancano pochi giorni all’inizio del campionato, la Roma giocherà domenica 22 agosto all’Olimpico contro la Fiorentina alle 20.45, tre giorni prima la squadra giallorossa debutterà in Conference League contro il Trabzonspor, e già si può fare un bilancio sulla Roma di Mourinho, con l’incognita di nuovi arrivi e nuove partenze.
Chi esaminerà la squadra giallorossa, nelle esclusive della redazione di Tuttoasroma, saranno grandi ex, personaggi storici che hanno seguito la “magggica” dagli spalti, come Fabrizio Grassetti, Presidente dell’UTR, che con i loro soci hanno seguito in lungo e in largo le sorti della Roma, analizzerà in generale la nuova Roma di Mourinho:
Bello rivedere i tifosi allo stadio… “Dire bello è dire poco. E’ emozionante, fa provare quei sentimenti che soltanto una passione come quella che noi abbiamo per la Roma riesce a dare; c’è mancato tanto quel contatto diretto, quel partecipare, con l’illusione magari anche di dare un sostegno per fare più positiva la nostra Roma, che non so se è un’illusione o no, ma io credo che soffiando tutti insieme come facciamo anche non volendo, a spingere quel pallone in rete, qualche volta siamo riusciti a farlo anche. Gioia, bella sensazione, atmosfera di festa, tutto positivo. La Roma avrebbe meritato una cornice ben più importante, però dobbiamo renderci conto che un 14 agosto è una data al limite dell’impossibile, tra l’altro con queste giornate torride, che non hanno certo invitato i tifosi-vacanzieri di vedere la partita, e obiettivamente il nome dell’avversaria era quello che non poteva richiamare delle folle oceaniche allo stadio. E’ stato comunque molto bello. E chi non c’è stato e si è perso qualcosa, hanno tutto da recuperare a partire da domenica”.
Il mister, nella conferenza di presentazione, ha sottolineato che non è la “Roma di Mourinho ma la Roma dei tifosi” e significa che è amante di questo pubblico… “E’ stata una dichiarazione molto bella perché l’entusiasmo che ha suscitato l’averlo a Roma come tecnico, sicuramente correva il rischio di sovrapporre il nome di Mourinho al nome della Roma. Involontariamente, forse spinto dalla passione, ma secondo me è stata una precisazione molto intelligente; prima di tutto esiste la Roma e poi tutte le varie componenti fra le quali speriamo, crediamo e riteniamo che Mourinho avrà un ruolo di determinante per tenere in alto i colori giallorossi”.
La tua reazione quando hai saputo che Mourinho era l’allenatore della Roma e anche quella dei membri dell’UTR i quali certamente ti hanno invaso di telefonate se era vera la notizia dell’avvento del portoghese sulla panchina giallorossa… “Ha suscitato un entusiasmo, ed è stata, a prescindere dal valore del tecnico, che ha un curriculum più importante del mondo, una mossa strategica che ha svegliato l’entusiasmo, un pochino sopito, e sarebbe stato difficile trovare qualcosa di più importante per scuotere una tifoseria che ha sopportato anche dei momenti difficili a seguito dei risultati della squadra; c’era un po’ di disaffezione. Ma noi sappiamo com’è il tifoso romanista, un pochino preoccupato, un pochino giù, che non aspetta altro che un bel gol in amichevole per rifarsi prendere dall’entusiasmo. Con Mourinho questo effetto è stato immediato, è stato un intreccio di telefonate con delle battute, le vignette, tutto positivo. La mossa più intelligente che si potesse fare ma ora dovrà essere seguita dai risultati, certi che arriveranno”.
Quindi Mourinho è l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto e cosa pensi dei Friedkin che a quanto pare hanno deciso di non parlare e di fare solo fatti… “Tutto molto coretto; riuscire a fare un colpo del genere senza che trapelasse nulla prima, è veramente sorprendente e stranamente positivo. Poi che fanno (i Friedkin, ndr) più fatti che parole vanno bene, benissimo, anche se il tifoso ogni tanto la voce del Presidente la vogliono sentire ma, credo, sceglieranno i momenti opportuni per far ciò. Intanto la loro presenza costante è estremamente positiva e vederli allo stadio, padre e figlio, che stavano vedendo la partita, invita a una forma di entusiasmo anche chi non ha visto la partita all’Olimpico, e si sia compiaciuto della loro presenza che, noi la diamo per scontata, ma io non so quanti Presidenti hanno assistito alle amichevoli della propria squadra in questi giorni di agosto. Solamente un giudizio positivo per i Friedkin”.
Tecnicamente, so che tu puoi farlo perché hai assistito a tante partite e seguito la Roma da tutte le parti e in ogni occasione, ti piace questa Roma, ti piace Mourinho di come l’ha impostata e soprattutto se ti piace il carattere che ha dato a questa squadra… “Vedi, io lo dico sempre, perché lo penso, che il tifoso deve fare il tifoso e non dovrebbe fare il tecnico poi tutti noi siamo dei tecnici. Poi il nostro giudizio tecnico dobbiamo scambiarcelo fra di noi e non a erigersi a direttori tecnici o allenatori. Quello che posso dire da spettatore, da tifoso, che sinceramente questa idea di gioco con queste verticalizzazioni, abituati ultimamente a vedere quei retropassaggi o passaggetti laterali e possesso di palla prettamente inutile con risultati negativi. E qualcosa di bello. Quello che conta nel calcio è segnare insomma o cercare di segnare e quindi il primo cambiamento che salta agli occhi, da un punto di vista tecnico, insieme al carattere forte della squadra, al tipo d’impegno, al tipo di blocco, al tipo di “branco di lupi” che sembra di vedere in campo, è quella della verticalizzazione del gioco che sembra una delle caratteristiche rispetto al passato. Ho fatto alla fine il tecnico (ride,ndr)”…
…infatti ce lo teniamo per noi, facciamo che siano chiacchiere da bar… “Deve essere presa così e se qualcuno ci voglia fare delle pernacchie le faccia pure (ride, ndr) ma questa è una delle impressioni dei tanti tifosi della Roma, però la riflessione sulla verticalizzazione è quella che salta maggiormente agli occhi insieme al carattere, più sanguigno, più stradarolo, più testaccino della squadra”.
Lupi cattivi insomma? “Va bene tutto… Attenti al Lupo, Sbrana Lupo sbrana”.
Quali sono gli eventi prossimi dell’UTR? “Ce ne sono un’infinità anche perché dobbiamo recuperare tanto tempo perduto. Però uno, che ritengo sia estremamente interessante e che stiamo promuovendo e portare avanti, ci sarà a Novembre nei saloni di Palazzo Brancaccio, grazie a chi gestisce questo palazzo che è anche Cavaliere della Roma, è la mostra sulle “100 maglie della Roma”. Perché cento maglie, perché 94 sono quelle dei campionati, 6 maglie sono alle spalle della pre-fondazione che erano 3 però c’era la fusione dell’Alba, Audace e Fortitudo e quindi ecco le sei maglie. I più competenti sanno che le maglie sono introvabili. La Roma ha recuperato la prima maglia assoluta data all’archivio storico dai figli di Maddaluno, che tra l’altro ha vinto la prima Coppa, la Coppa CONI, e vedere quella maglia emoziona. Poi non si hanno più notizie, non è stato più possibile reperire maglie da gioco fine anni ’50, e allora per fare una mostra completa abbiamo incaricato una sarta molto brava, su nostre indicazioni, tra l’altro il libro “Quella maglia che ci unisce” è stato promesso dal centro studi sulla storia della Roma dell’UTR, abbiamo fatto una ricostruzione completa di tutte le maglie dalla prima all’ultima. Io penso che chi verrà a vedere la mostra, darà forte emozione. Poi non mancherà il supporto dell’associazione, dei tifosi della Roma, nelle trasferte internazionali, tranne questa che con la quarantena che si dovrebbe dovuto adottare, non ne faremo parte, ma vi ricordo che l’UTR è stata presente nella trasferta più a nord a Tromso, è stata presente ai confini con la Siria e quindi tutti gli eventi a supporto della squadra nelle trasferte saranno incrementati tutti”.
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FONTE: Esclusiva Redazione Tuttoasroma – Roberto Molinari