Apparentemente non ci potrebbe essere un’avversaria migliore di quella che scenderà sul prato dello stadio Olimpico, sabato pomeriggio alle 18, per riprendere una corsa sempre più equilibrata e avvincente atta a conquistare i tre posti rimanenti per entrare nella maggiore competizione europea. La Sampdoria è una squadra in crisi permanente, da sempre, dall’inizio della stagione; una sorta di vittima sacrificale dotata del carattere e dell’orgoglio del suo allenatore ma che non può mettere in difficoltà i giallorossi.
Questo è quello che sembra, ma non è detto che sia così: la Roma ha gettato al vento centinaia di partite che sulla carta erano già vinte ma, anche senza andare a scomodare la storia dei giallorossi, già quest’anno abbiamo dovuto mangiarci le mani ripetutamente. Tuttavia, la differenza tra gli uomini di Mourinho e quelli di mister Stankovic, è palese e Dybala&Co. dovranno essere bravi a incanalare subito la gara nel verso a loro più congeniale lasciando da parte, per una volta, le ripartenze e provando a dettare legge fin dai primissimi minuti.
Come spesso accade il problema della Roma, potrebbe essere la Roma stessa e in quest’ottica la sconfitta nel derby – una batosta più dal punto di vista del morale, che da quello della classifica – potrebbe pesare ancora sulla testa dei giallorossi; in questo caso dovrà essere bravo Mourinho a far capire loro che la stagione non è finita affatto. Anzi! La Champions League è a portata di mano, il Milan – in crisi permanente dalla partita pareggiata proprio contro la Roma – si trova ad un punto e il fresco infortunio di Kalulu potrebbe peggiorare la situazione, sia tecnicamente che moralmente.
In questo finale di stagione i capitolini devono scendere dall’altalena dei risultati e delle prestazioni per trovare quella continuità che senza dubbio li porterebbe tra le prime quattro. Non abbiamo dubbi su questo, anche lo stesso derby, al netto degli errori di Ibanez, sé la Roma lo avesse giocato meglio non ci sarebbe stata partita perché gli uomini di Mourinho sono molto più forti. Purtroppo il campo ha detto altro.
Inoltre c’è un Europa League da giocare, con ottime chance di arrivare in fondo, quindi la stagione non è affatto finita: anzi, sta entrando nel vivo proprio in questo momento. L’Europa, ormai è dimostrato, è il terreno di caccia della Roma: la semifinale di Champions League del 2018, la semifinale di Europa League del 2021, il trionfo in Conference League della scorsa stagione; in coppa la Roma è un’altra cosa. Non è un caso sé due delle prestazioni più belle di questa stagione sono arrivate contro il Salisburgo e la Sociedad, nello scontro diretto, con l’adrenalina del dentro/fuori la Roma e il suo allenatore assaporano il risultato e sentono il profumo dell’impresa. I giallorossi sono più forti del Feyenoord lo erano a maggio e lo sono, a maggior ragione, adesso che gli olandesi hanno cambiato (ceduto) tanto. Non per questo si tratterà di un impegno da prendere sottogamba, sarebbe un errore madornale e sarebbe, per il club di Rotterdam, l’unica chance per superare il turno.
Infine c’è da risolvere la grana relativa ai rinnovi contrattuali: dato per fatto quello di Matic, la priorità adesso è su Smalling; sul quale circolano voci contrastanti. Prima della gara contro il Sassuolo sembrava lontano, poi in quel post partita aveva rilasciato dichiarazioni distensive che avevano fatto pensare al meglio, sensazione confermata da un’indiscrezione della settimana scorsa dove sembrava che la società e il giocatore avessero raggiunto un accordo ma adesso la situazione sembra, nuovamente, in stallo. Molti pensano che firmerà, altri rivedono un caso Mkhitaryan. Staremo a vedere.
Oltre al lui c’è El Shaarawy che vorrebbe rinnovare il contratto, ma per ora, non ci sono novità, nonostante le sue buone prestazioni. Camara e Llorente non saranno riscattati, mentre per Belotti sarà decisivo il rush finale, ma sensazioni sembrerebbero buone. Certi gli addii di Coric e Bianda.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – di Alessandro Nardi