Le prime due partite del 2019 contro Entella e Torino sembravano aver riportato la Roma quell’entuasiamo e quel gioco necessari per ambire almeno alla finale di Coppa Italia e soprattutto al quarto posto, posizionamento indispensabile per i giallorossi per proseguire la rescita ambita dalla dirigenza romanista.
Queste certezze si sono sgretolate in appena tre giorni; da domenica a mercoledì la Roma è riuscita a raggiungere abissi impensabili; nonostante esser riusciti ad andare in vantaggio per 3-0 in trasferta contro la squadra che al momento esprime il miglior gioco in Serie A, gli uomini di Di Francesco sono stati capaci di farsi recuperare con l’aggravante di non aver mai giocato un pallone nell’area avversaria nella seconda frazione di gioco. L’Atalanta di Gasperini ha fatto il bello e il cattivo tempo soprattutto nel secondo in cui ha rimontato lo svantaggio e rischiato anche di vincere la partita.
Un 3-3 ai limiti dell’assurdo che ha proibito alla Roma di raggiungere il quarto posto al momento occupato dal Milan e atteso domenica prossima all’Olimpico in un gara delicatissima per il futuro prossimo dei giallorossi.
Un futuro messo ampiamente in discussione dalla Fiorentina nei quarti di finale di Coppa Italia; la squadra di Pioli ha sfruttato facilmente la poca lucidità giallorossa chiudendo già il primo tempo sul risultato di 3-1.
La ripresa ha visto una timida e nervosa risposta giallorossa conclusa con l’espulsione più che irata di Dzeko e l’imbarcata culminata con il solito risultato che inizia a diventare incubo: 7-1; come a Manchester come contro il Bayern all’Olimpico. Un risultato nefasto per i colori della capitale che quando sono dominati in lungo e in largo, e può capitare quando affronti grandi squadre, ricorre per la terza volta in dieci anni.
In inferiorità numerica e sul punteggio di 5-1 sembra un atto d’amore l’inserimento di De Rossi. Il capitano dopo due mesi di assenza e su un campo così pesante non ha senso che entri, ma probabilmente proprio lui ha chiesto di essere inserito per cercare di limitare almeno un pò le sorti di una gara che si sta trasformando in una disfatta. Il contributo non basta e senza recupero riecheggia quel maledetto risultato. Nel post-partita parlano solo il ds Monchi e Di Francesco ed entrambi rimandano decisioni importanti, come le dimissioni, che molti si aspettano.
L’ultima spiaggia sembra essere lo scontro diretto con il Milan di domenica sera; la vittoria è d’obbligo per ripartire e per riscattare l’umiliazione di Firenze.