Inclusione, sostenibilità, territorio. Può sembrare riduttivo racchiudere in tre parole un lavoro per la responsabilità sociale come quello che sta mettendo a terra l’AS Roma. Ma queste parole sono anche quelle che più di tutte riescono a trasmettere l’essenza di un impegno fondato su un rapporto simbiotico con la comunità, luogo in cui innescare un cambiamento positivo e duraturo all’insegna della partecipazione diffusa.
Esempi di come questa missione si sta concretizzando sono numerosissimi, ad un ritmo a tratti insostenibile (vedere per credere il nostro ultimo approfondimento). Ci “limiteremo” dunque a raccontare solo le più recenti, se non fosse che eravamo fisicamente presenti all’Olimpico per testimoniare con i nostri occhi la magia di cui abbiamo appena accennato. La gara di campionato dello scorso weekend, infatti, è stata un’occasione sfruttata dalla società capitolina per lanciare nuove iniziative sociali e dare ulteriore slancio ad interventi già da tempo all’attivo, arricchendo un portfolio ad oggi ricchissimo che pone il club in una posizione di crescente riferimento non solo per il territorio, ma anche per l’intero ecosistema calcio italiano.
SUPERIAMO GLI OSTACOLI “Teniamo molto a questa iniziativa: il nostro impegno è quello di facilitare l’accesso allo stadio di tutti i nostri tifosi disabili, prendendoci cura di loro non soltanto a ridosso e durante la gara ma da quando escono di casa fino a quando ci faranno ritorno, al termine della partita”.
Con queste parole, il CEO dell’AS Roma, Pietro Berardi, inaugurava lo scorso Maggio il progetto “Superiamo gli Ostacoli”, campagna che punta a facilitare e promuovere l’accesso delle persone con disabilità al gioco e all’universo Roma, sfruttandone anche l’esempio positivo per ispirare i giovani.
Tra le varie attività che articolano il progetto ci sono, ad esempio, quelle legate allo sport paralimpico. Vedi, in questo senso, il supporto recentemente dato all’Academy ProAbile, scuola calcio inclusiva promossa dall’ASD Roma Calcio Amputati. Oppure, quello rivolto all’ASDD Roma 2000, associazione sportiva dilettantistica impegnata nella promozione del calcio per i non vedenti.
Proprio una delegazione di questi ultimi era presente nel pregara della sfida contro l’Empoli, con un campetto allestito nella fan zone dell’Olimpico in cui è stata data dimostrazione del cosiddetto blind football. Alle attività ha preso fisicamente parte anche il Direttore del dipartimento Community Relations dell’AS Roma, Francesco Pastorella, che ha colto l’occasione per ribadire la volontà concreta dei giallorossi di continuare questo percorso all’insegna dell’inclusione: “Come club abbiamo deciso di supportare questi ragazzi ammirevoli. Ci aiuteranno nelle attività nelle scuole, perché hanno tanto da insegnare. Sono degli esempi, superando ostacoli quotidianamente, ma continuando a inseguire le loro passioni”.
“UNSTOPPABLE” Sempre sul tema, la giornata si è arricchita di un altro importante capitolo (non sarà l’ultimo), che andrà a potenziare questa campagna sociale: “Unstoppable”. Realizzato grazie alla sinergia con alcuni partner commerciali (il gruppo Toyota attraverso il servizio KINTO) e locali (Protezione Civile Arvalia), il club avrà a disposizione una flotta di veicoli da utilizzare per il trasporto di tifosi con disabilità in occasione delle gare interne, ma anche per altre attività sociali e di volontariato fuori dal matchday.
Ad esempio, le auto serviranno a facilitare gli spostamenti degli ospiti di alcune case-famiglia, centri anziani e centri antiviolenza del territorio, così come quelli dei ragazzi parte delle attività sportinclusive appoggiate dal club. Il tutto strizzando l’occhio anche all’ambiente (altro ambito in cui la Roma sta facendo scuola), visto che le vetture sono a bassissime emissioni di CO2.
“Siamo orgogliosi di supportare l’AS Roma in questa iniziativa” ha dichiarato Mauro Caruccio, CEO di Toyota Financial Services Italia e CEO e Chairman di KINTO Italia – “Offrire a tutte le persone la possibilità di muoversi liberamente, in modo sicuro e senza barriere è la nostra missione. Un impegno che trova concreta realizzazione nella partnership con un club come l’AS Roma, sempre attento a temi di responsabilità e sostenibilità sociale”.
“OFFSIDE FOOD WASTE” Come accennato, però, questo non è stato l’unico momento che ha arricchito la vittoria di sabato scorso contro i toscani. Domenica 5 febbraio si è infatti celebrata la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ricorrenza che dal 2014 cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
La Roma ha voluto essere presente, sfruttando la propria piattaforma e la visibilità legata all’evento per lanciare un messaggio a favore di questa causa. Attraverso l’iniziativa “Offside Food Waste”, il club ha raccolto il cibo non consumato in occasione del match e lo ha donato ad una parrocchia della capitale, dove è stata organizzata una cena sociale riservata ad alcune famiglie in difficoltà, a cui peraltro una delegazione del club ha partecipato attivamente.
A confermare l’enorme portata sociale di questo impegno ci ha pensato Lidia Borzì, presidente dell’ACLI di Roma e provincia – partner del club nell’iniziativa – lanciando anche un monito in qualche modo estendibile a tutto il nostro movimento calcistico: “Nel contrasto allo spreco, lotta alla povertà, tutela ambientale e della salute, non si può scendere in campo da soli, ed è quindi fondamentale il lavoro di rete tra sociale, sport, mondi produttivi, comunità educante e istituzioni, affinché questa sia una partita vinta a favore degli ultimi”. In questo senso, la collaborazione con un club come l’AS Roma “rappresenta un passo avanti importante perché i generi alimentari di altissima qualità provenienti dall’Olimpico rappresentano un vero e proprio assist alla salute. Sappiamo, infatti, che in caso di disagio economico sono proprio i cibi sani i primi a sparire dalle tavole delle persone“.
Gli fa eco Alessandro Onorato, assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda di Roma Capitale, secondo cui il calcio è un “veicolo straordinario per diffondere buone pratiche alimentari, promuovere azioni di tutela ambientale e di solidarietà”, e quindi in qualche modo ribadendo l’importanza del binomio club-istituzioni, non a caso tratto caratteristico della responsabilità sociale dei capitolini.
E continuando a parlare di ingredienti chiave dell’impegno giallorosso, la sostenibilità è sicuramente un altro di questi, dimensione intesa come promozione di un cambiamento “costante, sostanziale, e duraturo”. Parole, queste, prese in prestito nuovamente dal CEO Pietro Berardi, che ha così commentato la partecipazione del club all’iniziativa.
Non sorprenderà dunque sapere – sempre citando il dirigente del club – che “la raccolta delle eccedenze alimentari è un’attività da tempo parte del rituale delle nostre gare casalinghe”. Dal 2020, in effetti, la società appoggia e sposa i valori del World Food Programme Italia, collaborando con diversi enti locali per la raccolta e la distribuzione del cibo avanzato a favore di alcune associazioni del territorio. Ma già stagioni addietro (addirittura dal 2015) erano state proposte simili azioni, preparando in qualche modo le fondamenta sulle quali oggi poggia saldamente il modello sociale AS Roma.
FONTE: Comunity Soccer Report