Il calcio ha diversi problemi, ma la sua Roma sta viaggiando bene, nonostante gli infortuni e le ultime due sconfitte…
“All’inizio ero impaurito, mi sembrava una squadra minore rispetto gli ultimi anni, appiccicata con lo scotch. Fonseca sta invece dimostrando di essere un buon allenatore. Questo portoghese venuto da Donetsk sta svolgendo un buon lavoro con giocatori che non sono neppure titolari. È riuscito a comporre un mosaico in modo straordinario”.
Gli addii di Totti e De Rossi? “Essendo amico di tutti e due, magari di Francesco un po’ di più, sono dispiaciuto. Oggi il calcio è cambiato. Ci sono giocatori validi anche dopo i 35 anni. Ibrahimovic lo vogliono ancora in Italia. Ribery sta andando molto bene a Firenze. Con le diete, gli allenamenti e la gestione si può arrivare a 40 anni, dopo però basta. L’unica eccezione è stata Roger Milla, il centravanti del Camerun, ma lui aveva un fisico particolare”.
Non c’è qualcosa di romantico nella scelta di De Rossi di andare a giocare in Argentina, al Boca Juniors? “No, penso semplicemente che Daniele avesse ancora voglia di scendere in campo, di vivere qualche altra emozione. La vera cosa romantica è stata l’addio al calcio di Totti. È stato molto toccante perché la storia di Francesco ha rappresentato un periodo della nostra vita. Nel mio caso, mi ha riportato allo stadio e mi ha riavvicinato a mio figlio. Quel giorno all’Olimpico ci siamo commossi perché Totti, per tanti anni, ci ha fatto essere contenti di essere a Roma. Non abbiamo vinto molto, ma abbiamo goduto delle sue prodezze”.
Sembrava impossibile, ma Totti non fa più parte della Roma. “Francesco meritava un minimo di considerazione in più. Io mi auguro che un giorno possa tornare”.
Il ciclo più bello e duraturo della Roma è quello legato a Nils Liedholm… “Gran personaggio, gran signore”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – Sportweek