Come si possono sporcare i giorni che precedono una finale prestigiosa e importantissima per la storia della Roma, ovvero un momento che dovrebbe essere entusiasmante, di totale condivisione?
Proprio come sta facendo la società: con il silenzio infinito, l’assenza, una presa di distanza a questo punto voluta.
Come si può tradire un allenatore, mancando di rispetto al suo passato e al suo presente, al suo lavoro? E come si possono ignorare i sacrifici e l’impegno di una squadra povera di tecnica ma seria, molto presente a sé stessa, quasi devota e di cuore? Sempre con il silenzio infinito, l’assenza e una presa di distanza assurda.
Quando Dan volò a Londra per convincere Mourinho ad accettare In Roma e gli promise il primo anno di sacrifici, il secondo di crescita e il terzo di successi, sapeva perfetta mente di inseguire il top: da allora cose cambiato?
Per quasi ventiquattro mesi Mou è stato azienda, rispettoso ancorché sofferente: si è limitato a tre, quattro punture che erano chiari inviti al confronto e alla chiarezza. Nelle ultime settimane non ce l’ha più fatta.
E Tiago Pinto? Che ruolo sta interpretando? Ha mai provato a fare da tramite, da collante tra l’allenatore-amico e la proprietà? Mi sa di no: continua a far finta di niente, non capendo che a Mou e a questa squadra deve i successi che in qualche modo sta firmando.
Ecco allora la domanda delle mille pistole: non pensa, la proprietà, che il pubblico sempre presente all’Olimpico possa sentirsi poco considerato? Un pubblico che ha tollerato anche momenti di calcio pratico confidando nella forza della passione e avendo fiducia esclusivamente in Mou. Qualcuno a Trigoria ritiene che siano tutti stupidi? Tra meno di un mese si concluderà anticipatamente l’avventura romanista dello Special, un romanzo (troppo) breve ma indimenticabile.
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/partite/campionato/serie-a-anticipi-e-posticipi-della-37a-giornata-fiorentina-roma-alle-18-del-27-maggio/