L’Atalanta in Europa non soffrirà di solitudine. A farle compagnia – anche se in Conference League – sarà la Roma che, grazie a un 1-1 di rara bruttezza ma nobilitato dalla reti di Wittek e Abraham, pareggia e manda a casa il Vitesse, approdando ai quarti. Passa di sicuro la squadra più forte, ma che nell’ambito del doppio confronto (l’andata era terminata con un generoso 0-1) non ha fatto niente di meglio e niente di peggio del suo modesto avversario, che esce solo al 90’ grazie al solito graffio del centravanti inglese, bravo a realizzare il ventunesimo gol stagionale e ad agguantare due totem come Batistuta e Montella, i migliori cannonieri del Dopoguerra al loro primo anno in giallorosso.
Certo, il coefficiente di rischio è stato alto. Non a caso al momento dei cambi l’Olimpico ha fischiato forte Maitland-Niles, Vina, Veretout e persino Zaniolo. Il più contento, forse, sarà stato Francesco Totti, che in tribuna ha fatto due chiacchiere con Ryan Friedkin e apprezzato che i giallorossi siano la prima squadra italiana a raggiungere almeno i quarti di finale in sei differenti competizioni Uefa: Conference, Champions, Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa ed Europa League.
Le statistiche raccontano che il colpo di testa vincente di Abraham al 90′ è il primo tiro in porta della Roma in tutta la partita. È però quello che serve a scatenare la festa e che fa ancora sperare Mourinho in una stagione non da “zero tituli”. L’impressione, però, è che domenica contro la Lazio i giallorossi dovranno fare di meglio per vendicare la sconfitta dell’andata.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini