Tammy Abraham: ci siamo. L’ attaccante inglese è atterrato lunedì a Ciampino, da Londra, insieme a compagna e figlio e da domani sarà a Trigoria per iniziare la seconda fase della rieducazione dopo il brutto infortunio al crociato sinistro.
Nel caso di Abraham, almeno stando alle foto scattate da chi lo ha riconosciuto a Ciampino, l’umore è buono: l’attaccante è molto credente, pensa che questo infortunio faccia parte di un disegno di Dio per lui e con questo atteggiamento ha accolto i tanti mesi in cui non potrà giocare. Sa bene che non rientrerà in campo prima del 2024 ma né lui né la Roma si sono dati dei tempi certi perché l’infortunio al crociato sinistro è stato complesso e non ha senso, ora, guardare troppo avanti.
Se non ci fosse stato il ko sul finale Abraham probabilmente non sarebbe più un giocatore della Roma: dopo due stagioni con parecchie luci e qualche ombra era entrato nell’ottica di tornare in Inghilterra e la Roma lo aveva individuato come il primo indiziato per fare cassa. Poi, però, la storia ha deciso diversamente e oggi Abraham deve prima pensare a rientrare in campo nel miglior modo possibile, poi il resto si vedrà.
Il suo infortunio, ovviamente, ha costretto la Roma a cambiare i piani in corsa: per prima cosa il club ha rinnovato il contratto a Belotti, con le condizioni per il rinnovo scattate solo in parte, poi Pinto ha iniziato la caccia a quell’attaccante che era già prevista ma senza il budget della cessione di Abraham.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli