In tanti lo avevano già bollato come “nuovo Iturbe”, termine di paragone per i calciatori sopravvalutati che nella Capitale hanno fallito. Invece Tammy Abraham ci ha messo solo metà stagione per prendersi la Roma. Un ambientamento record, soprattutto se paragonato a tanti grandi numeri 9 del passato: due monumenti come Rudi Voeller e Edin Dzeko, ad esempio, alla loro prima stagione hanno faticato molto di più rispetto all’inglese, anche dal punto di vista realizzativo.
Il “tedesco che vola” chiuse il suo primo anno romanista con 5 gol in 28 presenze mentre il bosniaco, terzo marcatore della storia giallorossa con 119 reti, si era fermato a 10. Con il gol segnato alla Juventus, l’ex Chelsea è invece già arrivato a 14 reti (8 in serie A e 6 in Conference League) in 27 presenze. Il suo 2022 è iniziato nel migliore dei modi, con i gol contro il Milan e contro i bianconeri, che però non hanno portato punti alla Roma; la doppietta a Bergamo, invece, ha portato una vittoria, poi seguita da un solo punto (il pareggio interno con la Sampdoria) nelle tre partite successive.
Domenica contro il Cagliari, Abraham ritroverà il suo “gemello” Zaniolo, tornato a disposizione di Mourinho dopo lo stop che lo ha costretto a saltare la gara con la Juventus. Il suo rientro sarà la prova del nove anche per capire se lo Special One tornerà al 3-5-2 (rispetto al match con la Juventus ritroverà anche Mancini ma perderà Ibanez), o proseguirà con il 4-2-3-1rispolverato contro i bianconeri.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini