Dzeko, con la sua nuova maglia nerazzurra, continua a segnare. Abraham, il suo sostituto in giallorosso, si è invece fermato. Nessun problema per Mourinho che lo ha voluto e imposto: fiducia illimitata. La stessa della tifoseria che lo applaude ad ogni iniziativa e che lo spinge quanto Zaniolo. Sono loro, per Josè e la gente, gli interpreti che possono garantire il salto di qualità. Ma Tammy non riesce proprio a decollare, quasi sentisse il peso dei 40 milioni spesi dai Friedkin per portarlo nella Capitale. Chi lo conosce bene non lo vede preoccupato per l’investimento fatto dalla società giallorossa per averlo e nemmeno nervoso per il gol che non arriva.
È tornato dalla Nazionale con una contusione al tallone che gli ha reso meno stabile la caviglia, la stessa che lo ha fatto soffrire contro il Napoli. Ha sentito la nuova fitta nell’ennesimo assalto alla porta di Ospina. Ha avuto bisogno dell’intervento dello staff medico della Roma per rimettersi in piedi e chiudere il primo tempo. Sono stati 45 minuti deludenti, i suoi. Peggio però la gaffe davanti a Ospina per il possibile vantaggio: sulla verticalizzazione di Cristante che lo ha messo davanti al portiere, ha calciato fuori, sprecando la migliore occasione (pure la più facile) della Roma in questo scontro diretto. Meglio la ripresa, sempre con la caviglia dolorante.
FONTE: Il Messaggero