Sangue e sudore: se c’è un giocatore che in questa stagione ha incarnato perfettamente il pensiero di José Mourinho è Tammy Abraham. Primo anno in Italia, 25 gol e tante giocate che lo hanno reso il simbolo della Roma, nel giorno in cui tutti i giocatore, come da pensiero di società e allenatore, parlano anche del Torino, l’attaccante inglese trasmette tutta la sua voglia di portare a casa il trofeo: “Una finale è sempre una finale, a prescindere che si tratti di un Mondiale, di Champions League o di Conference. Le finali si vogliono sempre giocare e vincere, noi vogliamo farlo per il club e per la città. Ora ci attendono due finali: la prima contro il Torino, poi quella contro il Feyenoord. Non vediamo l’ora“.
La ricetta? Sangue e sudore, appunto: “Non è mai facile ambientarsi in un Paese nuovo, ma qui mi sono sentito subito a casa. Per questo ho promesso di ripagare dando tutto me stesso, il mio cuore, il mio sangue e il mio sudore. Il modo migliore per ricambiare tutto ciò sarà sollevare un trofeo. Nel complesso posso dire che giocare in Italia è una delle esperienze più belle della mia vita”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport
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