Cassano-Totti? Calma. Però qualcosa di simile, sì. Nicolò Zaniolo cerca Paulo Dybala e viceversa: uno scatta, fa i solchi sul terreno, l’altro danza, nasconde il pallone. Siamo al ricordo di certe poesie di Totò e Checco, che hanno fatto divertire i tifosi nel post scudetto 2001. E pure oggi il campo diventa velluto, la palla scorre come su un biliardo, la gente si diverte. È mancata la buca, a Salerno si contano un paio di gol sbagliati per entrambi. Là in mezzo, Tammy Abraham, che fa a spallate e si sacrifica e non è più solo come lo scorso anno.
Nicolò è un’acciuga e corre come un centometrista, tutto un altro calciatore. C’è, ed è quasi una sorpresa viste le premesse di inizio estate, che pare non sia ancora finita: un’intervista indigesta, post polemici, una sgommata di troppo a Trigoria davanti a qualche tifoso che gli chiedeva conto del suo futuro.
Il broncio pian piano ha lasciato spazio a qualche sorriso, oggi Zaniolo c’è e conta di esserci ancora, poi non si sa mai, perché il Tottenham non smette di provare a prenderlo e la Juventus, visti i continui infortuni, ci sta che si rifaccia sotto (semmai in caso di cessione di Rabio e Artur): La Roma è ferma sul doppio binario.Cederlo? Sì ma per almeno cinquanta milioni di euro. Oppure: si attende settembre per rinegoziare il contratto, appeso ai giallorossi per un altro anno. Visto che i messaggi social hanno sempre la loro importanza, va registrato uno scambio di cuori dopo un post dedicato a Nicolò dal club.
La coppia Dybala-Zaniolo è figlia del destino e non solo per le vicende legate a Nicolò, ma pure quelle dell’argentino che, come noto, dopo aver lasciato la Juventus, si era promesso all’Inter.
Poi, è arrivata la Roma è si è inserita coi tempi giusti e quello che era stato definito impossibile è diventato reale. Ed ecco che Paulo – due giorni in vacanza a Capri, festeggiatissimo anche lì – si è incastrato bene in questa squadra, che adesso attende i suoi gol oltre alle magie. Con Nicolò è nata un’amicizia, l’argentino era stato il primo a consolare il “22” all’epoca del primo infortunio.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni
SALERNITANA-ROMA Le pagelle (di Roberto Molinari)