È convinzione diffusa che Dan e Ryan Friedkin non abbiano ancora ben capito cosa voglia dire la pressione a Roma. E che un’idea se la siano fatta soltanto ieri, quando più di mille romanisti hanno invaso il piazzale di Trigoria per salutare la partenza della squadra per Manchester.
Old Trafford, il “teatro dei sogni”, nei ricordi di quelle persone vuol dire soprattutto il 7-1 del 2007. Sembra una vita fa, ma ha solo un anno in meno l’ultimo trofeo della storia romanista, un digiuno che adesso proprio da Manchester Fonseca deve provare a cancellare. Non per guadagnarsi una conferma – qualcuno a Trigoria una porticina l’ha tenuta socchiusa, nonostante Sarri sia in arrivo – ma per trasformare un cammino disastroso in campionato in una stagione epica.
A giugno la Roma inizierà la stagione del rinnovamento. Per molti l’Europa League rappresenta un’occasione unica. «Edin? È motivatissimo, da febbraio è un altro», giura chi ha a che fare con Dzeko. Come lui Mirante, Santon, Bruno Peres, Mkhitaryan: in scadenza e con una clausola unilaterale che gli permette di scegliere se rinnovare o meno.
C’è un vezzo, quasi un portafortuna che ha accompagnato la Roma da marzo, nelle partite importanti. A Firenze prima, ad Amsterdam poi, si ripeterà anche oggi: la decorazione degli spogliatoi con foto e loghi della Roma. E a Manchester gioca uno dei grandi nomi che accendono la fantasia dei dirigenti romanisti per il prossimo mercato. È Donny Van de Beek, blindato però da uno stipendio altissimo (circa 6 milioni di euro).
La Roma ci potrebbe pensare solo strappando un pass per la Champions. A Manchester hanno provato ad allestire uno scambio con Nicolò Zaniolo. Per i Red Devils è destinato a restare un sogno proibito, visto che Ryan Friedkin e Pinto, parlando col ragazzo, sono stati trancianti: è incedibile.
FONTE: La Repubblica