Barriere sì, barriere no. Stavolta è il Viminale ad alimentare un dibattito che va avanti ormai da un paio di stagioni. L’intervento è di Angelino Alfano, ministro dell’Interno, che ha definito il derby un «banco di prova» sulla questione. Non è giusto definirla un’apertura: più che altro è un invito al dialogo nei confronti degli ultrà, che però fin qui non hanno mai voluto raccogliere. Invito che Alfano ha voluto esprimere così: «Il derby potrebbe essere un segnale per la Prefettura e per tutti gli organismi tecnici che devono la questione delle barriere nelle curve – ha detto –. Il Prefetto farà tutte le valutazioni tecniche del caso, ma noi dobbiamo salvaguardare la vita e la salute delle persone. Sulla sicurezza non si transige, non ci può essere alcun tipo di transazione. Bisogna essere leali reciprocamente e sapere che se non ci sono piene condizioni di sicurezza non si può modificare nulla. Poi sarò io il primo e il più felice a dire “evviva togliamo le barriere” quando tutte le valutazioni tecniche mi diranno che si potrà fare senza correre rischi».
PROSPETTIVE – E allora ecco il derby. La Curva Nord sarà presente in massa, i tifosi della Lazio hanno garantito la loro presenza e il dato della biglietteria è lì a confermare lo scenario. Nella Sud invece nulla è cambiato, neppure dopo l’invito di Totti, De Rossi e Florenzi a inizio settimana. Gli ultrà hanno confermato la loro protesta e diserteranno lo stadio. «Un’eventuale rimozione delle barriere? Prima ci dobbiamo sincerare tutti che si è capita l’aria che tira e che non c’è più rischio – ancora Alfano –. Ci vuole una grande collaborazione da parte di tutte le tifoserie. Gli incidenti negli stadi sono diminuiti? Speriamo che vada sempre meglio. Il nostro obiettivo è far si che sempre più persone vadano allo stadio ma in condizioni di totale sicurezza».