Dai 32 mila di oggi a Roma-Juventus ai 5 mila di Lazio-Atalanta. Spinta dal premier Draghi e dal picco dei contagi, la Serie A ieri ha cambiato le carte in tavola. Dal 15 gennaio fino al 5 di febbraio, data di ritorno in campo dopo la sosta alle nazionali, in tutte le competizioni si giocherà quasi a porte chiuse: solo 5.000 persone potranno entrare sugli spalti.
Il club giallorosso conta 21.700 abbonati, la Lazio invece non ha aperto la campagna abbonamenti, ma sia a Formello che a Trigoria dovranno al più presto rispondere a un’altra domanda ricorrente: come fanno i club a scegliere le 5 mila persone che possono entrare? Le due società – in tempi così stretti – non hanno definito una strategia precisa, anche perché non hanno ancora ricevuto linee guida ufficiali. I dirigenti comunque sono già al lavoro.
Soprattutto quelli della Roma, che per media spettatori – se si contano solo le partite con la capienza al 75% – è prima in classifica (48.527 tifosi, mille in più del Milan). Possibile che i giallorossi possano concedere la prelazione agli abbonati, ma sarebbe una serrata corsa al posto.
Altra ipotesi molto plausibile: rimborsare la singola partita. Il precedente di Roma-Juventus (oggi alle 18.30) può essere d’aiuto. C’era stata già una diminuzione dei posti sugli spalti per la Juventus (dal 75% al 50%), ma la società aveva già venduto un numero di biglietti superiore alla capienza massima. Ha reagito dando priorità agli abbonati, che avranno oggi accesso garantito alla partita, seppur in un settore diverso. E chi aveva il ticket per il singolo big match è stato tutelato con un rimborso.
FONTE: La Repubblica