La terza curva dell’Olimpico è piena ma non va mai esaurita. Non è la Nord e non è la Sud, si sta pigiati e mescolati, sotto striscioni che si chiamano “Fratellanza Romanista” oppure “I Laziali – The Original”. Ogni giorno, ogni minuto, si va alla Curva Web per il bisogno sociale più antico, appartenere, riconoscersi, essere dentro qualcosa che ti somiglia.
Chi va in Curva Web, si porta dietro uno dei due stati d’animo. “Romanista Razionale”, per esempio. L’amministratore ha ripreso le pubblicazioni dopo una lunga assenza da Facebook. Quando è tornato, ha scoperto che in nove mesi i flussi dei commenti non si erano interrotti mai. Servirebbe un’indagine sul nome della pagina, se si tratta di un ossimoro, se è il tentativo di dare un ordine logico a questa smisurata passione.
Quelli di “Romanismo ostinato e contrario”, alla razionalità non pensano affatto. Nella bio si definiscono un’organizzazione religiosa, dove la trinità è esposta in foto sull’altare del profilo: De Rossi, Conti e Totti. Il gruppo “Romanisti fino alla morte” – privato – conta 17mila iscritti, più o meno quanti dietro il lucchetto appartengono a “Lazio Land 1900”. Di qua e di là, di tanto in tanto, si intestardiscono su una questione che i nati fuori Roma non coglieranno mai nel suo senso più profondo.
Nel derby più derby d’Italia, nella città dove sulle radio si gioca tutti i giorni, duellano allora per chi possa dirsi La Squadra della città, se possa rivendicare questo titolo la prima a nascere o quella del tifo egemone, innescando così una discussione quasi filosofica su che cos’è una supremazia, se una eredità del tempo o l’affermazione del divenire. Ci sono dentro scrittori, registi, cantanti, insieme al tifoso comune. La Curva Web non si svuota mai, al massimo ogni tanto passa un troll. Uno gli dice smamma, e allora il derby continua.
FONTE: La Repubblica – A. Carotenuto