Può succedere di non capire Nicolò Zaniolo. Capitò all’allenatore Spalletti quando lo trascurò all’Inter, a molte più persone che ora ne seguono le vicende extra-calcistiche. Probabile accada anche a lui stesso, mentre cerca di rappresentarsi in ruoli di scarsa compatibilità: futuro padre responsabile del figlio avuto con una ex fidanzata abbandonata, attuale innamorato pazzo di una modella con 12 anni più e madre di una bambina di 3 anni, eterno figlio di una mamma onnipresente quando c’è una foto da scattare o un video da girare.
Era retorica la domanda sulla maglietta di Balotelli “Why always me?” (perché sempre io?) quanto è paradossale l’affermazione di Zaniolo: “Vorrei tenere la mia vita privata lontana dai riflettori”. Pochi come lui fanno autofiction sui social. Ogni calciatore orma è il personaggio di un romano a più mani: quelle del nucleo familiare, dei comunicatori della società per cui giocare, del media manager, dell’agente. Poi ci mette del suo: la disponibilità a entrare nella parte.
Nel solo mese di dicembre Zaniolo ha fatto un trasloco improvviso, acceso una fiamma per alcuni sospetta con Madalina Ghenea, sovrapposto la lieta notizia a quella della gravidanza della ex, finito l’anno festeggiando a torso nudo con la mamma. Una sceneggiatura impazzita cui manca l’elemento stabilizzante, più che per il brand, per il giovane uomo: il pallone.
FONTE: La Repubblica – C. Romagnoli