Zoppica la Roma, tra polemiche arbitrali, l’ormai consolidata incapacità di vincere gli scontri diretti e la grana dei cori di discriminazione razziale indirizzati dalla curva giallorossa a Ibrahimovic. E il general manager Tiago Pinto attacca: “In undici partite criteri arbitrali troppo diversi tra loro“.
La Procura federale ha acquisito le registrazioni del coro discriminatorio rivolto all’attaccante milanista, e nelle prossime ore l’episodio arriverà al giudice sportivo, che dovrà decidere nel merito. Probabile venga comminata una multa, più difficile si arrivi alla chiusura del settore, vista la collaborazione del club giallorosso, che ha più volte fatto leggere allo speaker dello stadio, dietro richiesta degli ispettori federali, l’avviso a interrompere qualsiasi condotta illecita.
Ma l’incivile comportamento della curva romanista non è il solo grattacapo con cui devono fare i conti Mourinho e i Friedkin, infuriati per l’arbitraggio di Maresca, bocciato poi anche dal designatore Rocchi per come ha diretto la gara tra Roma e Milan. Gli errori sul rigore concesso alla squadra di Pioli e su quello invece non dato allo scadere ai giallorossi, costeranno molto probabilmente uno stop al fischietto.
Eppure le sviste arbitrali da sole non possono spiegare l’andamento disastroso dei giallorossi nei big match. Con la sconfitta rimediata contro il Milan, dalla stagione 2018/19, sono ben 18 i ko collezionati contro le squadre della parte alta della classifica (15 i pareggi e 6 le vittorie). Una tendenza che definire negativa è poco, che neanche l’arrivo del tecnico portoghese – convinto a puntare ancora su un gruppo ristretto di giocatori fidati – è riuscito a invertire. Media da retrocessione, tamponata dai risultati positivi raggiunti contro le “piccole”. “Meglio che sto zitto, altrimenti mi squalificano” ha dichiarato lo Special One domenica sera, spostando l’attenzione su episodi arbitrali che proprio non vanno giù a lui e ai Friedkin, convinti che la Roma sia stata danneggiata dai fischietti nei big match finora giocati.
“Non possiamo nascondere quello che è successo ieri e in queste undici partite – dice il manager giallorosso Tiago Pinto – perché i criteri arbitrali sono stati così diversi che non riesco a capire quello che dobbiamo trasmettere sull’argomento all’allenatore e ai giocatori“. E ancora: “La Roma e tutti i suoi professionisti e tutti i suoi tifosi meritano rispetto. Ma voglio ripeterlo: non vogliamo nascondere i nostri difetti e quello che dobbiamo migliorare. Però è il momento che tutti insieme di riflettere”.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza