Ha parlato in italiano, ha scelto il numero di Zaniolo. Houssem Aouar non è passato inosservato nel primo giorno da calciatore della Roma, che ne ha annunciato l’ingaggio nel bel mezzo della domenica.
Bel sorriso, eloquio sicuro, ambizione forte. Nell’intervista ai canali social della società si è espresso con disinvoltura nella nostra lingua che “sto studiando per rispetto del Paese e dei tifosi”. Un alieno, nel mondo del calcio. E un rinforzo intrigante per la squadra, che sperava di ottenere da Wijnaldum ciò che aveva perso senza Mkhitaryan in termini di qualità a centrocampo. La speranza di Mourinho è che Aouar possa risolvergli il problemi di fluidità del gioco.
L’occasione è enorme per entrambi. La Roma, in sofferenza finanziaria, assolda un calciatore di talento a parametro zero dopo Dybala, Matic e Belotti e prima di Evan N’Dicka, difensore centrale mancino che nei prossimi giorni verrà ufficializzato come secondo “acquisto”.
Invece Aouar, che spicca il volo per la prima volta dal nido di Lione, può scoprire di essere un campione a 25 anni a seguito di una stagione sfortunata: solo sei partite da titolare in Ligue 1 – con un gol al Montpellier – tutte prima della pausa mondiale. Nel 2023 praticamente non ha giocato mai, non solo per i problemi fisici ma anche perché aveva rifiutato il rinnovo e quindi deciso di cambiare aria, con buona pace dell’allenatore Laurent Blanc.
Ha firmato nei giorni scorsi il contratto da circa 3 milioni netti a stagione fino al 2028, posando con un completo impeccabile per foto e video, per poi raggiungere la sua nazionale: pur essendo nato e cresciuto in Francia, dopo aver esordito con i bleus in amichevole ha deciso di rappresentare l’Algeria, la terra della sua famiglia. Giocherà due partite eliminatorie per la prossima Coppa d’Africa, per la quale comunque è già sicuro della qualificazione: domenica in Uganda e martedì 20 in casa contro la Tunisia.
Ma per conoscere il prima possibile Mourinho e i nuovi compagni, si presenterà a Roma senza usufruire di tutte le vacanze: il 9 luglio sarà a Trigoria per i test medici e comincerà subito la preparazione. “Sono sicuro che nella Roma, con un grande allenatore come Mourinho, Houssem saprà tornare ai suoi livelli” ha spiegato il ct algerino, Djamel Belmadi, che per la prima volta lo accoglie nel suo gruppo. Lo convocherà anche per la fase finale del torneo, che si gioca tra gennaio e febbraio in Costa d’Avorio: durante l’inverno la Roma dovrà quindi rinunciare a lui e all’altro francese N’Dicka, che ha scelto la nazionale ivoriana.
Ma per pensarci c’è tempo. Questo è il momento di essere semplicemente felici. Perché la Roma, Aouar? “E’ il progetto giusto per me. Ci sono tanti calciatori forti, un allenatore super, una grande storia e dei tifosi fantastici. Ho parlato con Tiago Pinto un anno fa per la prima volta, ho subito dato la disponibilità. Da subito ho percepito un interesse diverso dalla media”.
L’obiettivo è crescere, anzi volare: “Non vedo l’ora di giocare all’Olimpico, per rendere orgogliosa la gente. Condivido le ambizioni del club: vincere le partite e i trofei”. A Lione, quando era giovanissimo, lo chiamavano La Pepita. La mamma, “alla quale devo tutto”, avrebbe voluto che studiasse per diventare medico. Ma Houssem ha preferito insistere con il calcio.