Arriva Dan Friedkin. La coincidenza temporale è significativa, perché capita nel momento più teso della gestione Mourinho. Il viaggio del presidente, che comunque era rappresentato in Italia dal figlio Ryan, può essere propedeutico a un colloquio chiarificatore con l’allenatore. O con l’allenatore e il direttore sportivo insieme.
Stasera Friedkin senior sarà in tribuna per Roma-Fiorentina, sperando in una vittoria che possa avvicinare la squadra all’alta classifica. Ma una partita altrettanto importante si gioca dietro alle quinte. Non c’è più tempo da perdere, tanto più con il mercato aperto. Perché il dualismo interno tra le due figure è diventato evidente e rischia di penalizzare la Roma.
Neppure Tiago Pinto ormai fa niente per nascondere l’irritazione della società, più o meno ufficialmente. Ma l’ultima uscita pubblica di Mourinho, che è tornato in sala stampa dopo due mesi di silenzio a margine della partita di Coppa Italia contro il Genoa, ha esasperato la distanza ideologica e accelerato i battiti del confronto.
Intanto Mourinho ha ammesso di essere stato chiamato dal Portogallo, che lo considerava “l’unica scelta” per la panchina. Non ha accettato l’offerta perché non voleva lasciare la Roma. Avrebbe valutato semmai il doppio incarico, che però ai Friedkin non andava bene e nemmeno ai portoghesi piaceva troppo. Ma parlando apertamente della proposta ricevuta, ha rimarcato la sua appetibilità internazionale. Come a dire, oggi non mi muovo domani chissà.
Il riferimento a Vincent Candela infine è parso un altro messaggio alla società: un “dipendente” può criticare in uno studio televisivo un giocatore della Roma, Zaniolo, senza che la Roma faccia nulla? Non è pensabile che Mourinho volesse liberarsi di Candela, un ex calciatore al quale i tifosi vogliono bene e che non ha un peso tale da condizionare gli umori dell’ambiente. C’era di più dietro al suo sfogo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin