Alcuni bambini li fa giocare, altri li abbraccia per esultare. È quello che è successo a Matteo Malafronte, centrocampista dell’Under 17, che si è trovato praticamente avvinghiato a José Mourinho dopo il terzo gol segnato da El Shaarawy contro l’Udinese. “Mi sono rilassato, c’era un bambino, per fortuna non era un poliziotto o una donna..”, ha poi detto scherzando lo Special One riferendosi a quel gesto genuino e senza dietrologie tra lui e il primo raccattapalle che si è trovato di fronte.
Matteo Malafronte, romano e romanista, è da sempre un tesserato della Roma. Ha iniziato nella scuola calcio del Giulio Onesti per poi trasferirsi a Trigoria. Nella passata stagione faceva parte del gruppo dell’Under 16 che ha vinto lo scudetto, in quella attuale ha raccolto 7 presenze e 2 assist, sempre sotto la guida di Gianluca Falsini. Quando è tornato a casa, nel quartiere Appio Tuscolano, il classe 2007 ha raccontato l’episodio con la giusta dose emozione ai genitori Giuliano e Stefania, agli amici di sempre e al fratellino di 12 anni che gioca nella Romulea.
Diventare “famosi” da raccattapalle, nel bene o nel male, porta fortuna in prospettiva. Caprari, a 14 anni, favorì il gol di Amantino Mancini accelerando il corner battuto da Taddei contro il Palermo. Più di recente Cancellieri, all’epoca nell’Under 16, fu spinto oltre i cartelloni pubblicitari da Ferreyra dello Shakhtar facendo arrabbiare De Rossi e compagni in quella sfida di Champions League. Oggi Cancellieri difende i colori dell’Empoli e Caprari quelli del Monza. Qualche settimana fa Palladino si è lamentato a Roma-Monza perché i palloni erano spariti dopo l’1-0 in extremis di El Shaarawy. Chissà chi è stato..
FONTE: Il Corriere dello Sport