La Roma si qualifica alla fase a gironi della Conference League, con il successo sul Trabzonspor. Ma i riflettori dell’Olimpico inquadrano solo Zaniolo, che segna e si commuove. Il gol, atteso da 400 giorni, certifica la resurrezione calcistica che coincide con il ritorno in azzurro. Niccolò tocca di sinistro, dando un senso allo scatto in area sul lancio di Veretout, e si inginocchia, piangendo davanti alla Sud. Subito un abbraccio di felicità dei compagni e il sorriso davanti al boato del suo popolo.
Ancora festa, insomma, all’Olimpico: il terzo successo di fila dà forza al nuovo progetto e coinvolge il pubblico. Approfittando della gara di coppa e quindi dell’assenza dell’inno della Lega Serie A, il club giallorosso riesce subito ad accontentare Mourinho, con l’inno che parte quando la squadra è in campo, proprio come aveva chiesto l’allenatore dopo la partita contro la Fiorentina.
José, seduto in panchina, partecipa cantando con i tifosi, ormai catturati dalla nuova gestione tecnico-societaria, riempiendo quasi metà stadio, avvicinandosi al cinquanta per cento consentito. Niente turnover, preferisce confermare la formazione che ha battuto la Viola per far crescere il feeling tra gli interpreti. Per cambiare c’è tempo, già domenica sera lo Special One sarà costretto a rinunciare allo squalificato Zaniolo nella partita di Salerno.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani