Due finali di Champions, due titoli della Liga e una coppa Uefa. Non si può certo dire che ad Amedeo Carboni passare (da capitano) della Roma al Valencia abbia fatto male. L’ex terzino, in giallorosso tra il 1990 e il 1997, prova a far tornare il sorriso a Florenzi.
La storia di Florenzi ricorda molto la sua. Che si sente di dirle? «Normale pensare a me, ma ci sono differenze. Lui arriva a campionato iniziato e in prestito. Io ho avuto tutta l’estate e la tranquillità necessaria per ambientarmi. Gli consiglio di essere quello che era a Roma ovvero un bravo ragazzo e un calciatore con tante doti che in campo dà tutto. Sono sicuro che farà colpo. I tifosi del Valencia apprezzano chi ce la mette tutta. Spero di incontrarlo presto».
Valencia non le sembra un passo indietro? «Ma no, anzi Valencia è un salto di qualità. Il club andaluso gioca la Champions e ha un palmares più importante. La Roma poi gli resterà sempre nel cuore, ma non va mica in una squadretta. Anche la città aiuta molto a ritrovare il sorriso».
Lei al Valencia è stato un idolo assoluto. Eppure all’epoca gli italiani nella Liga non andavano proprio di moda… «Sono andato per fare un’esperienza all’estero visto che quella alla Roma era praticamente finita. Sono rimasto nove anni lì, e sono stati spettacolari. Ho giocato due finali di Champions, siamo stati una delle squadre più forti del pianeta tanto che nel 2006 stavamo addirittura per comprare Cristiano Ronaldo».
E il Valencia di oggi? «Non ha quei campioni, ma è una buonissima squadra tanto che è agli ottavi di Champions. Pure in campionato è in risalita, Florenzi può dargli una bella mano se giocherà come ha fatto vedere in questi anni».
Non fa tristezza vedere un altro capitano romanista che va via? «Non contesto le scelte della società, ma per un motivo o per l’altro a Roma i capitani ultimamente hanno vita breve».
FONTE: Leggo – F. Balzani