Nuova puntata del caso Taylor. La Uefa scende in campo e lo fa con un comunicato ufficiale nel quale «condanna con veemenza il comportamento violento rivolto all’arbitro e alla sua famiglia» esortando «tutti i giocatori, gli allenatori e i tifosi ad abbracciare i valori dello sport».
Intanto il caso monta, con la stessa Uefa che apre un’indagine su José Mourinho. Lo Special One dovrà rispondere di aver utilizzato un «inguaggio offensivo» dopo che, atteso l’inglese nella pancia del Puskas Arena, lo aveva insultato a più riprese.
Nel mirino, poi, il comportamento delle due squadre (anche del Siviglia) e quello dei tifosi, questi ultimi accusati di aver aggredito il fischietto di Wythenshave all’aeroporto di Budapest. La polizia locale ieri ha dichiarato di aver arrestato un quarantaduenne. In attesa di sviluppi, la Premier League si espone a difesa del suo l’arbitro.
«Siamo scioccati e sconvolti dall’inaccettabile abuso diretto ad Anthony Taylor e alla sua famiglia mentre tornavano dalla finale di Uefa Europa League – si legge nel comunicato – Nessuno dovrebbe subire il comportamento ingiustificabile che lui e la sua famiglia hanno dovuto sopportare.
Anthony è uno dei nostri ufficiali di gara più esperti e affermati, sosteniamo pienamente lui e la sua famiglia». Poco dopo, anche la English Referee Association (la federazione degli arbitri inglesi) ha rilasciato una dichiarazione definendosi scioccata per «l’ingiustificato e ripugnante trattamento che Taylor e la sua famiglia hanno subito».
Intanto Taylor incassa la solidarietà quasi unanime del mondo del pallone, anche se qualche voce fuori dal coro c’è, tra chi pur stigmatizzando l’accaduto sottolinea i tanti errori decisivi commessi e chi addirittura mette Taylor sul banco degli imputati accusandolo di aver fatto fare una pessima figura alla classe arbitrale inglese.
Capitolo Marciniak. La Uefa conferma il polacco per la direzione della finale di Champions League tra Manchester City e Inter. Il direttore di gara era finito sotto indagine per aver partecipato ad una manifestazione voluta dal leader dell’estrema destra polacca Slawomir Mentzen.
A chiudere la questione, le scuse di Marciniak. «Ero completamente all’oscuro della natura dell’evento – ha detto – i valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali».
FONTE: Il Tempo – M. Vitelli