Un po’ di ansia c’è, è inutile negarlo. Perché Matias Vina è oramai a tutti gli effetti un titolare indiscusso di questa Roma e perché un suo stop metterebbe in difficoltà José Mourinho nelle prossime partite, quelle che i giallorossi dovranno affrontare subito dopo la sosta per gli impegni delle nazionali. Sta di fatto che il fastidio al bicipite femorale sinistro accusato dal terzino sinistro in Perù, nella gara pareggiata dall’Uruguay per 1-1, non fa dormire sonni tranquilli. Almeno finché non ci sarà certezza sulle sue condizioni. Vina, infatti, è stato costretto a lasciare il campo al 70’ della partita proprio a causa di questo fastidio muscolare e sicuramente non sarà a disposizione di Tabarez per la sfida di lunedì prossimo, quando l’Uruguay ospiterà la Bolivia.
Ieri la Celeste è tornata a Montevideo, Vina è stato subito visitato dallo staff medico della nazionale, tra l’altro in stretto contatto con quello della Roma. Il timore è una piccola lesione, anche se ieri sera le sensazioni tendevano all’ottimismo e filtrava una diagnosi diversa, più vicina all’affaticamento muscolare. Oggi dovrebbe esserci la certezza, grazie al risultati degli esami strumentali del caso.
Se sarà davvero un semplice affaticamento e basta Vina resterà con la sua nazionale, per giocare la partita della sera del 9 settembre (in casa contro l’Ecuador), altrimenti – in caso di lesione – rientrerà subito a Roma per iniziare immediatamente le cure specifiche. È ovvio come a Trigoria sperino tutti nella prima soluzione, seppur vorrebbe dire riavere Vina a ridosso della sfida con il Sassuolo (il rientro nella Capitale sarebbe l’11 mattina). Quella gara, a prescindere da tutto, la giocherà quasi sicuramente Calafiori. Il resto lo si capirà meglio oggi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese