Se c’è un motivo predominante nel rendimento difensivo non eccezionale della Roma è legato all’assenza di Chris Smalling. Dopo il rodaggio nel finale della partita di Firenze, oggi tornerà di nuovo dal via. Non succedeva dal 31 gennaio scorso, Roma-Verona, quando Chris fu costretto a lasciare il campo per un problema al flessore della coscia sinistra. Da quando è tornato in giallorosso ha saltato per infortunio ben 14 partite sulle 31 in cui è stato a disposizione.
I numeri parlano chiaro. La Roma in questo campionato ha subito finora sul campo ben 35 gol (38 se si decide di considerare anche lo 0-3 a tavolino con il Verona, partita finita in realtà 0-0), il che ne fanno la nona difesa del campionato. Non proprio un rendimento da big, non la strada giusta per arrivare in Champions League. Ecco perché la Roma spera che con il ritorno del suo «ministro della difesa» le cose possano migliorare.
Smalling può regalare sicuramente maggiore esperienza, più personalità a tutto il reparto, ma anche maggiore efficacia sull’uomo e anche nelle marcature preventive. Nel frattempo il club ha ufficializzato la semestrale, sui cui conti incide però il fatto che l’esercizio 2019/20 risente di una stagione rimodulata in via straordinaria sui 14 mesi, mentre quella attuale sarà di dieci mesi. La perdita è di 74,8 milioni (contro gli 87 dell’esercizio precedente), i ricavi risultano superiori (da 98,70 a 94,64), ma in realtà sono in calo di 11,3 milioni.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese