(…) La Roma, finora, ha preso un gol a partita (7 su 7), ha chiuso solo due volte con la porta inviolata e senza le super parate di Rui Patricio sarebbero arrivate altre reti. Ecco perché per arrivare al top, oltre al filtro del centrocampo e al lavoro che dovranno fare gli esterni (alti e bassi), la Roma ha bisogno di ritrovare il miglior Smalling. L’inglese è il giocatore più esperto della difesa, quello che tra i centrali può dare più certezze come marcatore puro e dare più leadership a tutto il reparto. (…)
Lui ce la sta mettendo tutta per tornare al 100%. Lavora a Trigoria, lavora a casa anche con un suo staff (in estate si è affidato all’osteopata Laura Licci, specializzata in colonna vertebrale e schiena) ed è ancora più attento al lavoro di prevenzione degli infortuni, anche grazie ai medici e ai preparatori della Roma che gli hanno preparato un percorso personalizzato.
Per Mourinho, prima che si facesse male, la coppia titolare era formata da Chris e da Mancini, adesso Ibanez ha scalato posizioni, ma il miglior Smalling, per Mourinho, è sempre fondamentale. Ecco perché ora andrà gestito: l’inglese fatica a reggere tre partite a settimana e sembra difficile immaginarlo in campo sia contro l’Udinese sia contro la Lazio. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli