Jury Chechi, a margine di un evento che lo ha visto protagonista a Fermo insieme a Bruno Conti, brand ambassador di Prestito24 ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Mourinho è una garanzia, Totti rimarrà per sempre un’icona del calcio italiano e Bruno Conti è un grande amico”. Il Signore degli Anelli ha poi continuato toccando altri argomenti.
Che rapporto ha con il calcio? “Mi piace, seguo principalmente le competizioni della Nazionale ma non ho una squadra del cuore. Lo so che in Italia sembra una cosa difficile da credere”.
È vero che Bruno Conti le ha insegnato a palleggiare? “Bruno è un grande amico e tra le tante qualità che ha, c’è anche questa. Io con la palla non sono un granché, soprattutto con i piedi, ma mi ha insegnato a palleggiare usando addirittura una pallina da tennis, nemmeno un pallone. Ora riesco a fare cinque o sei palleggi”.
Durante le sue lezioni, lei racconta di come sia stato padrone di andare avanti nella sua carriera anche dopo che un medico le aveva detto che sarebbe stato impossibile allenarsi. Nel calcio non è così, mi viene in mente Francesco Totti, che è stato “costretto” a smettere contro la sua volontà… “Credo che per un grande atleta sia importantissimo ritirarsi al momento giusto. Non so se Francesco l’abbia fatto, ma sicuramente è successo nel momento in cui le situazioni intorno e dentro di lui si erano messe in modo da fare dire basta. Magari il modo poteva essere diverso”.
Lui, però, sarebbe andato avanti ancora… “Credo che la sua sia stata una carriera tra le più belle e incredibili fra tutti i calciatori italiani: deve ricordarsi che sarà sempre un’icona, uno dei più forti calciatori che l’Italia abbia visto”.
Cosa pensa di José Mourinho? I suoi modi da sergente di ferro stanno facendo discutere e dividono in “pro” e “contro»” “Non so se il suo sia un approccio giusto, ma un allenatore va valutato dai risultati e lui li ottiene. Anche se in carriera ha avuto qualche fallimento, sono molte di più le cose che ha azzeccato rispetto a quelle che ha sbagliato. Penso che sia un allenatore che sa fare bene il suo mestiere: i risultati dicono questo”.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini