Un anno separa i destini di Cristiano Ronaldo e Chris Smalling. Non si parla di età (in quel caso la differenza sarebbe di quattro lunghezze), ma di stagioni calcistiche. Precisamente la 2009-2010. Per uno che in estate lasciava il Manchester United, da Pallone d’Oro in carica, per approdare al Real Madrid, l’altro arrivava, da giovane promessa, alla corte di Sir Alex Ferguson. A separarli, appunto, un anno. O meglio sei mesi, visto che ufficialmente i Red Devils hanno acquistato il difensore nel gennaio 2010, ma lo hanno accolto dalle parti di Old Trafford solo a giugno, dopo averlo lasciato fino a fine stagione in prestito al Fulham.
Quando Smalling è approdato a Manchester, dunque, Ronaldo aveva già alle spalle un’intera stagione con la camiseta blanca, e i due non sono riusciti a incrociarsi. Almeno fino al 2017, quando i due quasi-ex compagni si sono contesi la Supercoppa Uefa. Competizione che Smalling era arrivato a giocarsi dopo aver sconfitto – insieme a Mkhitaryan – l’Ajax di un giovanissimo Matthijs De Ligt in finale di Europa League. L’inglese e l’olandese condividono due destini opposti: l’uno, arrivato in sordina e tra lo scetticismo generale, in pochi mesi si è preso la Roma; l’altro, pagato a peso d’oro, è sceso gradualmente nelle gerarchie, fino a perdere – di fatto – il posto da titolare nella Juventus. Juventus che, appena un anno dopo quella Supercoppa vinta con la maglia del Real Madrid, è diventata la nuova casa di Cristiano Ronaldo.
E anche in maglia bianconera il portoghese ha incrociato gli scarpini con Smalling. Lo ha fatto due volte, entrambe nel girone della scorsa edizione della Champions League. Prima in Inghilterra, quando la Juve vinse a Old Trafford grazie a un gol di Dybala; poi a Torino, dove fu invece il Manchester di Josè Mourinho ad avere la meglio, riuscendo a ribaltare nei 5 minuti finali il vantaggio bianconero firmato proprio CR7. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Spadoni