Cinica ed essenziale, anche se poi di occasioni ne ha create e anche sprecate. A conti fatti, però, la Roma di Mourinho è lì in testa alla classifica insieme a Napoli e Inter con il minimo sforzo. O almeno così sembra, almeno dai risultati. Perché le due vittorie con Salernitana e Cremonese sono arrivate entrambe per 1-0 (gol decisivi di Cristante a Salerno e di Smalling all’Olimpico), che poi sembra la vittoria perfetta per le squadre classiche di Mou.
E vallo a spiegare che invece la Roma poteva segnare molto di più e subire anche gol con la Cremonese, agli almanacchi restano gli 1-0. E le vittorie di misura. L’impronta mourinhana però c’è ed è forte. Nella fase difensiva, con la Roma che da inizio stagione (tra amichevoli e campionato) ha subito solo 5 gol in 10 partite, chiudendo in ben 7 occasioni con un dolce clean sheet.
Insomma, l’ermeticità della difesa è diventato il vero punto di forza dei giallorossi, anche se poi la Cremonese si è fermata sulla traversa di Dessers e sul palo esterno di Pickel. E poi nella gestione del risultato, che Mourinho ha effettuato in entrambe le circostanze, negli ultimi venti minuti di gioco. In entrambi i casi, tra l’altro, mettendo dentro uno come Matic, che con esperienza e personalità ha risolto un po’ tutte le problematiche che si stavano creando lì in mezzo al campo. (…)
Anche con la Cremonese la Roma ha lasciato spesso il pallino del gioco in mano agli avversari (che infatti hanno chiuso con il 54% di possesso palla, esattamente come era successo con la Salernitana, che aveva avuto il 53%), ma questo non le ha impedito di costruire occasioni da gol. Abraham ha prima sbagliato un gol clamoroso (la deviazione di Valeri arriva dopo) e poi si è visto dire di no da Radu, Dybala ha avuto un’altra occasione importante, El Shaarawy è stato sfortunato sulla traversa e più in generale 2-3 ripartenze che potevano essere letali sono state invece gestite male nelle scelte conclusive. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese