Mourinho logora chi non ce l’ha. Ne leggeremo diversi, oggi, di sicuro su giornali diversi da questo, di commenti stizziti e magari un po’ schifati riguardo la conferenza stampa di ieri pomeriggio che ovviamente ha già mosso la Procura Federale ad aprire un’inchiesta (ma quando è Sarri a mettere in dubbio l’integrità di arbitri e dirigenti di Lega, l’ad De Siervo tace e la Procura è distratta). Le parole di Mou le potete leggere integrali nelle pagine successive.
I commentatori schifati hanno già detto, e diranno sui giornali di oggi, che non si fa così, che è sbagliato parlare alla pancia di una tifoseria, che le buone maniere consiglierebbero altro, che non si può rompere quel tabù che impera da anni nel mondo del calcio di non esporre pubblicamente certi timori sugli arbitri (salvo poi esplodere al chiuso dei corridoi che portano agli spogliatoi degli arbitri, e se non sono pubbliche poi si può evitare di condannare, o di aprire inchieste no?), che è il solito provocatore che mette le mani avanti, che in fondo Marcenaro non ha mai arbitrato la Roma e non lo si può condizionare in questa maniera, e che è un giovane arbitro che non merita questo trattamento e magari che pure Berardi va tutelato perché è un attaccante della Nazionale e non attaccato preventivamente solo per quel vizietto di simulare.
La realtà è che Mourinho sta su un altro pianeta, sulle marcature preventive (pubbliche) ci ha costruito una carriera di straordinario successo. E se ne frega delle squalifiche. La sua comfort zone è la trincea. Con lui non si può rilassare nessuno: arbitri, giornalisti, presidenti, dirigenti, giocatori.
Con lui stanno rilassati solo i tifosi, i suoi tifosi, di curva soprattutto. Perché pensa a tutto lui. Perché che ci fosse un problema tra Marcenaro e la Roma potevano saperlo solo loro, e se questo problema Marcenaro aveva intenzione di farlo scontare in campo confidando nell’autorità che gli è stata conferita, beh, adesso non può più farlo. Ne sarà condizionato? È un problema suo, ma se vuoi fare l’arbitro in serie A devi imparare a gestire anche queste “emozioni”.
Come Berardi che, per una volta, magari eviterà di tuffarsi ad ogni minimo contatto. Chissà quante telefonate sono partite in direzione Trigoria, di sicuro si è attivata subito la Procura. Ma tanto Mou non è addomesticabile. E ieri si è capito perché avesse voluto incontrare i giornalisti in conferenza stampa nonostante non l’abbia mai fatto con la partita di coppa in programma al giovedì: tra Sassuolo e Roma (Mapei Stadium, calcio d’inizio ore 18, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronata obbligatoria su Radio Romanista) oggi dovrà vincere la squadra che lo avrà meritato sul campo e nessun intervento esterno sarà consentito.
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco