In palio c’è una semifinale, e De Rossi lo sa. Anche alla vigilia di una serata tutta nuova per il tecnico giallorosso, all’esordio a San Siro, l’ex Sedici è dialetticamente astuto, e suona la carica ai suoi per l’andata dei quarti di Europa League (fischio d’inizio ore 21, diretta Sky, Rai e Dazn): “Non ci sarà il peso della classifica, ma va riconosciuto il divario di questi anni. Dobbiamo giocarci la semifinale, avendo tutto da perdere. Non siamo qui a fare la presenza. In campionato puoi pareggiare, qui no. Dobbiamo provare a vincere da domani, o tra 7 giorni a Roma”. Giocare al Meazza sarà un onore per lui, anche perché da calendario non avrebbe avuto l’opportunità di sedersi su quella panchina, ma il fato ha voluto così. “Del Milan temo la qualità dei calciatori e del loro mister che conosco da anni. Si è sempre evoluto ed è stato al passo con la squadra che aveva. La squadra è armonica, tolti qualche mesi di difficoltà, ma si sono ripresi”.
Poche informazioni sulla formazione, se non quella della titolarità di Dybala seduto accanto a lui nella sala stampa di San Siro: “Se uno ha la fortuna di allenare Paulo, deve chiedergli sacrificio e corsa, ma senza snaturarlo. Anche loro avranno paura di lui. Paulo ha fatto 9 duelli nel derby, lottando come i leader. Per me vuol dire tantissimo, quando vedi giocatori così fare ciò e con trasporto stiamo tranquilli. Poi sta a me dargli indicazioni, ma senza farlo correre dietro a Theo”, e su Smalling: “Sta bene, domani saremo a corto di centrali. Giocare dall’inizio forse è un po’ rischioso, ma vedremo”.
C’è spazio anche per tornare sull’episodio di Mancini, che ha annunciato di devolvere la somma raccolta in beneficenza dai tifosi per pagare la sua multa: “Mancini sta benissimo, abbiamo tutti accettato la multa. Faremo anche beneficenza, faccenda chiusa. Sta bene e non può essere diversamente”. Un’onda lunga del derby che il tecnico intende smorzare sul nascere in vista di una gara così importante come quella contro i rossoneri: “Ho detto di restare con i piedi per terra, spesso in passato sembrava che avessimo vinto 10 partite, ma con loro non c’è stato bisogno. C’era allegria, ma in campo sono andati forti, mi hanno ascoltato. Vederli ridere di più non mi fa pensare del fatto che non siano pronti per domani. Se non trovi stimoli nel giocare domani, qualcosa non va”.
Nessun sussulto da titolo ma è un Daniele De Rossi concentrato e determinato quello che si appresta a guidare la sua squadra in una settimana cruciale per la stagione, che si chiuderà in realtà lunedì 22 quando all’Olimpico arriverà il Bologna per lo scontro Champions. Ma quando si è in Europa, si sa, soprattutto nella fase ad eliminazione diretta, si fanno pochi calcoli e il prestigio delle notti da dentro o fuori prende il sopravvento sulla mente di tutti, allenatori compresi, anche se con poca esperienza come DDR. Anche se in quasi tre mesi di guida tecnica ha già convinto tutti, almeno nello spogliatoio, visto che dalle scrivanie di Trigoria (dove la più importante dal punto di vista sportivo è ancora vuota) si sa poco o nulla.
FONTE: Il Tempo – L. Pes