Diciamo la verità: si parla molto di più di Mourinho che della squadra in via di definizione. Come è? Come non è? Dove andrà ad abitare? Che carattere ha? Un continuo. Mi risulta che già qualcuno abbia scritto un libro su Mourinho, il mio amico Giancarlo Dotto e non solo. E’ un grande personaggio, evidentemente chi segue la Roma se ne è già accorto e ne avrà riprova.
Ma c’è una cosa molto più strana, la Roma ha scoperto un tifoso particolare. Si tratta del commentatore tecnico di una tv ungherese che indossa, nelle sue telecronache, la maglia giallorossa. Fatemi dire che questo è il fascino dell’amore per la Roma, del “mejo a Roma, cioè il voler sentirsi romanisti al di là del lavoro che si fa, di quello del quale ci si occupa.
Personalmente a breve conoscerò molti responsabili di radio romane che si occupano di calcio, sono, già l’ho detto e lo ripeto, il primo interlocutore della tifoseria. Ma non basta: il mio desiderio è quello di conoscere i tifosi, capire quel che pensano, quel che desiderano, quel che vogliono. Mi complimento con chi, nella Roma, si occupa di iniziative. Ce ne è stata una contro la violenza in generale e alle donne in particolare che merita attenzione.
Il responsabile del settore per la Roma si chiama Pastorella, complimenti. Ho cominciato la rubrica parlando di Mourinho. Mi è capitato sott’occhio un articolo su “La Repubblica” a firma di Fabrizio Bocca. Si parla di Mou come un marziano a Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – M. Costanzo