Sergio Oliveira, campione portoghese, arrivato alla Roma ha detto: “Voglio portare qua la mia mentalità vincente”. Sì, ce n’è bisogno, si sbrighi Oliveira. […] Se si è tifosi di una squadra, non ci sono regole, lo si è e basta. Il tifoso, in qualche modo, è libero di comportarsi come crede, a patto che poi si penta. Provate a pensarci. In fondo, essere tifosi è come abbracciare una fede, una religione. Una religione è una squadra, un’altra religione un’altra squadra. Ma il Papa, chi è? Non cominciamo adesso a domandarci: il Papa potrebbe essere questo, quest’altro o quest’altro ancora? Il mio era un esempio. Il Papa sta in vaticano: è meglio che non venga all’Olimpico.
FONTE: Il Corriere dello Sport – M. Costanzo