Scivola la Roma, anzi cade rovinosamente. Contro la bestia nera Cremonese che non vinceva in serie A da 27 anni e che già l’aveva fatta piangere in coppa Italia. E sul tragitto che portavo dritto al secondo posto. Una sconfitta pesante, irritante per come è arrivata, anche perché in campo c’erano praticamente tutti i titolari a disposizione. Nel primo tempo i giallorossi non hanno mai tirato in porta e hanno beccato quasi subito la rete di Tsadjout. Nessuna reazione, nemmeno da Dybala. Ci aveva provato Wijnaldum (esordio dal 1′) con un tiro finito fuori mentre la difesa senza Smalling è crollata (4 reti subite in 2 partite con l’inglese out).
La ripresa si è aperta col nervosismo, quello di Mourinho che si è fatto cacciare subito per una discussione col quarto uomo Serra. Il tecnico si è piazzato in tribuna accanto al vice Foti (anche lui era squalificato) e al 60′ ha ordinato quattro cambi. Proprio come in Coppa Italia. La rivoluzione ha portato la scossa tanto che prima è arrivato il gol di Spinazzola, poi l’occasione per raddoppiare di El Shaarawy. Ma pure un mancato equilibrio. Sul finale, infatti, ecco la beffa: Rui Patricio atterra Okereke e dal dischetto il romanista Ciofani regala tre punti di speranza alla Cremonese e fa sprofondare la Roma superata ora anche dalla Lazio.
A fine partita Mourinho fatica a trovare le parole: «La scusa della stanchezza non esiste, abbiamo giocato quasi una settimana fa. Un po’ sfortunati siamo stati ma la colpa è nostra. C’è stata mancanza di intensità, di voglia di chiudere subito la partita. Sembrava che la Cremonese volesse più della Roma. Il prezzo da pagare è stato alto, era più giusto il pareggio. Avevo detto ai miei giocatori di immaginare che fosse l’ultima partita di campionato, quella decisiva. Eppure non abbiamo vinto. Ho parecchia frustrazione. Champions? Non è un mio obiettivo».
Poi denuncia il quarto uomo Serra: «Il rosso? Mi conoscono da tanti anni, sono emozionale ma non pazzo. Se ho quella reazione c’è un motivo. Voglio sapere se posso fare qualcosa da un punto di vista legale, Serra deve avere l’onestà di dire ciò che mi ha riferito e con quale modo. Vorrei sapere se esiste l’audio di quello che mi ha detto. Non voglio dire che lui è di Torino e non mi voleva contro la Juve, dico solo che per la prima volta in carriera un arbitro ha parlato in quel modo con me. Vediamo se ha l’onestà di riferirlo, quando sono andato a parlarci non ricordava. Forse ha problemi di memoria. Cosa mi ha detto? Preferisco che diventi pubblica la cosa». Domenica c’è la Juve, e l’obbligo di non sbagliare più.
FONTE: Leggo – F. Balzani