Parla del campo, dell’inno, del mercato, di quello che va e non va, dei tifosi o dei rinnovi, trovando sempre la parola giusta al momento giusto. Ogni parola o movimento è studiato. E così ti aspetti che esulti al gol della rinascita di Zaniolo e invece Mourinho lo fa alla rete di El Shaarawy. Nico sa già di averlo recuperato psicologicamente nel doppio ritiro, mentre il Faraone rischiava di perdersi. Nell’attesa della fine del mercato fa con quello che ha a disposizione riscoprendo e rivalutando calciatori che nell’ultimo biennio hanno fatto fatica.
E’ il caso di Cristante, arrivato dall’Atalanta come trequartista e scivolato al centro della difesa. Mou ha capito come Bryan fosse il centrocampista adatto a sopperire alle esigenze della mediana. Non è un regista, ma può avvicinarsi ad esserlo ora. L’azione dell’1-0 giovedì lo dimostra. Recupera il pallone e si propone, potendo sfruttare anche il tiro da fuori. Non è l’unico. L’altra nota positiva è Ibanez. Da quando è arrivato Mourinho non si perde più in fraseggi o improbabili salite palla al piede, agendo da stopper vecchio stampo: contrasta recupera non preoccupandosi di spedire il pallone in tribuna.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina