L’ultimo “avvistamento” dei truculenti mercena- ri della Brigata Wagner, inopinatamente, è stato a Roma, dalle parti di piazza Mancini, a due passi dallo stadio Olimpico. Lo scrive il Messaggero, riportando fonti della Digos: ci sarebbero alcuni dei militari al soldo di Putin – e in particolare dell’oligarca Evgenij Prigozin – dietro al ratto dello striscione dei Fedayn, storico gruppo della Curva Sud romanista. E l’ennesima e più recente escursione del gruppo para-militare anche nel terreno minato del giornalismo italiano. Un assalto vigliacco e premeditato, guidato da un drappello di ultras della Stella Rossa di Belgrado, al quale avrebbero appunto partecipato anche cinque Wagner.
L’ipotesi è che stessero godendo di una licenza premio per i combattenti in Ucraina e che abbiano impiegato i giorni di “vacanza” tra Bologna e Milano (al seguito della Stella Rossa di basket), prima del blitz nella capitale. Ai mercenari putiniani è stato attribuito un po’ di tutto: la responsabilità per il boom di migranti in partenza dall’Africa; l’idea criminale di fuori dall’Olimpico, una taglia multimilionaria sulla testa del ministro della Difesa, Guido Crosetto; un’immaginifica campagna di arruolamento a suon di pubblicità su Pornhub, la piattaforma di porno più grande del mondo; ora le violenze degli ultras serbi. I tagliagole che combattono sotto l’insegna russa – un po’ mercenari, un po’ ex carcerati -non devono convivere solo con i crimini effettivamente commessi, numerosi, ma pure con alcune ricostruzioni che paiono fantasiose. (…)
FONTE: Il Fatto quotidiano