Uno in Curva Sud, l’altro di spalle al cuore pulsante del tifo romanista che esulta per il gol di Schick: un vessillo e un ragazzino, un padre e un figlio in un solo abbraccio che squarciano il tempo e vanno oltre lo spazio. È una delle cartoline di Roma-Samp: Francesco Totti campeggia su una bandiera, suo figlio Cristian è a bordocampo, fa il raccattapalle come il papà ventisette anni prima. Era il 1991, l’anno della Coppa Uefa sfumata in finale: il futuro numero dieci della Roma è lì, a due passi dal terreno che sogna di calpestare, durante Roma-Brondby e Roma-Inter. Un video lo inquadra mentre con aria sognante osserva Ottavio Bianchi in panchina: sembra non veda l’ora di sedercisi anche lui, non sapendo che di lì a due anni avrà modo di esordire. (…)
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI