Nella serata più difficile, Robin è diventato Batman. La trasformazione da comprimario a supereroe, però, non è servita per evitare alla Roma una sconfitta durissima, che sarebbe potuta essere molto più ampia nel punteggio se il portiere svedese non ci avesse messo mani e, in alcune occasioni, tutto il corpo.
Robin è Olsen, il sostituto del brasiliano Alisson, quello che fino a qualche giorno fa era individuato da buona parte dei tifosi come un punto debole della rosa giallorossa, un giocatore che non era degno di occupare la stessa porta del brasiliano.
(…) Al Bernabeu, Olsen li ha visti arrivare da tutte le parti, una serata di super lavoro che almeno è servita a togliergli di dosso quella spiacevole e immeritata etichetta di portiere non all’altezza, che lo ha accompagnato fin dalla serata del suo sbarco a Ciampino: ora in molti hanno cambiato idea ed è già ricominciata la riabilitazione social, non senza ironia: «Se non ci fosse stato lui sarebbe stato un altro 7-1», uno dei commenti. Il più amaro è però un altro: «Se continua a parare così bene – scrive un tifoso su Twitter – lo venderanno già a gennaio».