Massima allerta, arriva il derby. Gli ultimi episodi di violenza hanno nuovamente fatto scattare l’allarme. La pax tra gli ultras sembra essere svanita dopo decenni di tranquillità apparente. Ora i gruppi più accesi delle due tifoserie hanno riattivato quella malsana rivalità che aveva avvolto la stracittadina romana dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli anni ’90. Ormai il mondo ultras vive un universo parallelo e trasversale che coinvolge anche tifoserie straniere, e tutto diventa dannatamente più difficile per chi è chiamato a porre un argine alla violenza.
Anche nella giornata odierna sono attesi ultras in arrivo da destinazioni straniere; la tifoseria romanista è spalleggiata dai supporter del Panathinaikos e da quelli della Dinamo Zagabria, quella biancoceleste può contare sul gemellaggio con gli ultras del West Ham e quelli del Levski Sofia; intrecci geopolitici, ma non solo, in nome di una fratellanza difficile da certificare.
“Spero proprio che non succeda niente – sottolinea Guido Zappavigna, storico tifoso dei Boys della Roma – i derby negli ultimi anni sono stati sempre abbastanza tranquilli, tutto questo clima che leggo sui giornali mi stupisce per quanto riguarda Lazio e Roma: cerchiamo di vivere lo sport come va vissuto. Anche tutto questo allarme ingiustificato crea tensioni – afferma ancora – è tanto bello andare a vedere la partita con i figli e i nipoti per mano. Creare questo clima non è bello. È sbagliata anche la comunicazione, quale allerta c’è a Roma? È una bella giornata, è arrivata la primavera, andiamo a vedere la partita della Roma e della Lazio in santa pace e passando una bella giornata”.
La saggezza dello storico tifoso si scontra tuttavia con chi continua a pubblicare minacce sui social e non perde occasione per provocare l’avversario. L’ultimo episodio legato al furto dello striscione dei Fedayn ha fatto scattare l’allarme anche in Prefettura, dove temono per una nuova invasione di hooligans dal resto d’Europa; la visibilità del derby è – per i gruppi violenti – un’occasione da sfruttare.
FONTE: Il Tempo