L’ultima sfida di José Mourinho, l’allenatore che ha in bacheca 25 trofei, è cancellare la Roma degli “zeru tituli”. Fu lui, il 3 marzo 2009, in una conferenza stampa infuocata, a coniare la frase diventata storica.
Muovendosi alla 007, con un blitz a Londra la settimana scorsa, Dan e Ryan Friedkin hanno trovato l’accordo con Mou. Il primo passo l’aveva fatto il g.m. giallorosso Tiago Pinto, contattando Valdir, il braccio destro del potentissimo Jorge Mendes, che nel portafoglio della sua Gestifute ha l’allenatore, Cristiano Ronaldo, Bernardo Silva, Di Maria, James Rodriguez e tanti altri.
Mourinho ha lanciato un amo sperando nella pesca meravigliosa. Fatti, non parole: così i Friedkin hanno riacceso l’entusiasmo romanista che è subito salito ai livelli inimmaginabili, soprattutto dopo una stagione così deludente.
È un colpo mediatico a livello mondiale, simile a quello della Juve con Cristiano Ronaldo. Accende i riflettori del mondo del calcio sulla Roma ma dà lustro a tutta la Serie A. Sarebbe un errore, però pensare che sia un’operazione di immagine. Mourinho non ha mai giocato solo per partecipare, non inizierà a farlo a Roma.
“Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto – ha scritto Mou sui social-. Ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa società, la stessa che mi motiva da sempre. Insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare. Daje Roma!”.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri