Diciassette dicembre 2000: derby di Roma. Cafù fa un triplo sombrero a Nedved ed un quarto a Simeone ricordando quel gesto come: “il momento più esaltante della mia storia a Roma“. Quattro dicembre 2016, derby di Roma: Radja Nainggolan fa un doppio numero per uscire dal pressing di Immobile e Lulic. Stessa zona di campo, stesso minuto di gioco, 36′ minuto del primo tempo per il brasiliano e del secondo tempo per il belga Nainggolan che, in questo caso, ha fatto il brasiliano. “Sapevo che avevo un uomo alla mia sinistra, poi ne avevo un altro che mi rincorreva da dietro e quindi mi sono detto di buttarla in mezzo, di provare a girarmi dall’altra parte e l’altro è andato in pressione per anticipare la giocata verso il portiere. Poi mi è andata bene, la giocata alla fine è stata un po’ semplice, anche se per come loro si sono mossi sembrava più difficile“. Giocata se non difficile, di sicuro memorabile.
Il centrocampista belga commenta anche il gol in un’intervista all’emittente radiofonica giallorossa: “Avrei tirato comunque, il portiere era dall’altra parte e ha visto tardi il pallone perché coperto da Radu. Avrei preferito segnare sotto la Curva Sud piena, la gente ci manca, magari tornasse nella gara contro il Milan. Ma a ripensarci i nostri tifosi hanno fatto un patto e l’hanno rispettato, i loro no“. Conclusione dedicata alla corsa scudetto: “Non so cosa manchi alla Roma rispetto alla Juventus, è difficile rispondere. Qui da tanti anni non si vince, forse è anche una questione di mentalità, forse qui anche un secondo posto viene vissuto come una vittoria. Ma adesso siamo li in classifica e ci dobbiamo provare. Abbiamo le gare contro il Milan e la Juventus in calendario: se perdiamo ci allontaniamo, ecco perché dobbiamo vincere a prescindere se vogliamo fare qualcosa di importante. Ho scelto di restare qui perché per me conta anche la qualità della vita”