Traffico, abbondanza, possibilità di scelta. La si può chiamare come si vuole, ma la situazione del reparto difensivo della Roma ora conosce una nuova fase. A gioire ovviamente è il tecnico De Rossi che può liberamente decidere modulo e interpreti del suo scacchiere tattico. Cinque centrali per due o tre posti, tra certezze inossidabili e rientri di grande livello. L’intoccabile numero uno è senza dubbio il vicecapitano Gianluca Mancini.
Un leader indiscusso che negli ultimi mesi ha nettamente alzato il livello delle prestazioni, abbassando notevolmente il numero di cartellini che erano stati il suo tallone d’Achille per molto tempo. Venticinque gare gio-cate in campionato (ha saltato solo il Verona per squalifica) e la costante presenza nelle partite che ha conquistato anche DDR, dopo essere stato un fedelissimo di Mou.
Un altro destinato a giocare tanto è Evan N’Dicka: l’ivoriano si è conquistato la stima dell’ambiente dopo un inizio non impeccabile, e dopo aver saltato 7 partite di A causa Coppa d’Africa (vinta da mi-glior difensore del torneo) è pronto a riprendersi il posto. Abile sia nella difesa a quattro che come terzo di sinistra, ruolo che ha praticamente sempre ricoperto fino ad ora nella sua esperienza in giallorosso. Fisicamente sposta tanto, ed è uno dei pochi che abbina doti atletiche a una qualità importante.
Poi ci sono i due in prestito, Llorente e Huijsen, che per motivi diversi potrebbero vedere diminuire le loro chances di impiego. Lo spagnolo ha dato una grossa mano in questi mesi quando c’era da coprire le assenze dei compagni. Ma ora De Rossi potrebbe affidarsi a Smalling o lo stesso N’Dicka come prime scelte. Con il Leeds in estate non era stato inserito alcun diritto né obbligo di riscatto, ma le parti avevano gettato buone basi per permettere all’ex Real di trasferirsi a titolo definitivo a Roma a fine anno.
Valutazioni che dovrà fare il tecnico assieme al nuovo ds, quando sarà nominato. Ha le stimmate del campione Dean Huijsen, ma il prestito secco (e la conseguente esclusione dalla lista Uefa) dalla Juventus frenerà il numero delle presenze. Preso da Mourinho per aiutare la difesa giallorossa in un momento di difficoltà, l’olandese (già 2 gol in A) ha messo in mostra un talento cristallino che lo riporterà in bianconero maturato e
con esperienza, ma a Trigoria, ovviamente, non c’è l’intenzione di valorizzarlo ulteriormente.
Quando De Rossi avrà bisogno di lui, ovviamente, sarò chiamato in causa. E poi c’è l’ultimo arrivato, o meglio, tornato. Quel Chris Smalling assente per metà stagione che ora può davvero tornare protagonista. «Può giocare sia a tre che a quattro» aveva detto il tecnico dell’inglese, ma la sensazione è che soltanto con due centrali vicino possa realmente essere protagonista in questo finale di stagione.
Contro il Torino c’è stato il cambio modulo, ma il vero interrogativo è capire se DDR sia pronto a fare un passo indietro rispetto a quel 4-3-3 che tante gioie gli ha dato sinora. Con la condizione in ascesa potremmo anche vederlo accanto ad un solo difensore. Intanto Karsdorp, assente lunedì, dovrebbe saltare la trasferta di Monza e tornare a disposizione per l’ottavo d’andata col Brighton.
FONTE: Il Tempo – L. Pes