«È ritornato ad avere l’entusiasmo e la lucidità di un ragazzino». Se il commissario tecnico della tua Nazionale si esprime così, quando ragazzino non lo sei da un bel po’, significa che la strada è quella giusta. Daniele De Rossi, contro la Germania, ha messo in campo tutto: leadership (anche da capitano, quando è uscito Buffon), corsa, polmoni, geometrie. Tanto centrocampista, un po’ meno difensore, sicuramente regista, sicuramente ritrovato. Una buona notizia per l’Italia, un’ottima notizia per la Roma, che, con Paredes non ancora al meglio, gli chiederà a Bergamo di giocare la terza partita in otto giorni. Poco male: il De Rossi attuale, come ha spiegato Ventura, «si allena sapendo che se vuole durare deve lavorare duramente», e la condizione è sicuramente migliore rispetto a qualche tempo fa. D’altronde, a corredo del periodo d’oro che sta vivendo, coinciso con la nascita del figlio Noah, due mesi e mezzo fa, manca soltanto la certezza di restare a Roma almeno un’altra stagione, forse due.
A dispetto delle dichiarazioni ufficiali, De Rossi e la società stanno parlando del rinnovo del contratto in scadenza a giugno, ma la trattativa entrerà nel vivo soltanto tra qualche settimana. Probabile che con l’arrivo del presidente Pallotta a dicembre per la festa di Natale (salvo ripensamenti) la pratica possa essere accelerata, ma visto il suo rendimento, e visto il sogno di chiudere la carriera romanista con quello scudetto che finora gli è sempre sfuggito, non dovrebbero esserci problemi. Daniele dovrebbe giocare altri due anni nella Roma, proverà ad andare al Mondiale (sarebbe il quarto), per poi chiudere la carriera all’estero, probabilmente in America.
Tempo per spostare la famiglia e cambiare abitudini però ce n’è, adesso De Rossi è concentrato sulla partita di Bergamo, stadio in cui 5 anni fa fu messo in tribuna da Luis Enrique per un ritardo di qualche minuto alla riunione tecnica. Quella Roma era una squadra allo sbando, questa punta a togliere alla Juventus lo scudetto. Motivo per cui contro l’Atalanta scenderanno in campo i migliori: in porta Szczesny, a centrocampo con Daniele ci sarà Strootman, Nainggolan agirà da trequartista con Salah, Dzeko e Perotti. I dubbi sono in difesa, dove rientrerà Manolas e rimarrà fuori uno tra Fazio, Ruediger e Juan Jesus. Capitolo stadio: saltata la seduta, prevista per oggi, della Conferenza dei servizi perché il tecnico della Regione, Manuela Manetti, dovrà partecipare ad un’audizione in Commissione Ambiente.