Un nuovo incontro, una diversa strategia. I manager di Grégoire Defrel, su mandato della Roma, stanno provando ogni strada per ammorbidire il Sassuolo e convincerlo a lasciar partire subito il giocatore, che ha già dato la disponibilità al trasferimento e ha personalmente chiesto ai suoi dirigenti di essere liberato. L’irrigidimento del patron Squinzi e, a cascata, dell’amministratore delegato Carnevali, che hanno redarguito a mezzo stampa Defrel richiamandolo ai propri doveri contrattuali, rende ancora complessa la trattativa. Ma la Roma non smette di credere alla possibilità di arrivare all’obiettivo e in quest’ottica, anche se con dispiacere, sta valutando l’idea di rinunciare a Lorenzo Pellegrini, prodotto del vivaio diventato centrocampista completo al Sassuolo. La rinuncia consisterebbe nell’addio alla famosa clausola che consentirebbe di riportare a Trigoria il ragazzo, un brillante del 1996, per dieci milioni a fine stagione. Pellegrini, pilastro dell’Under 21 e destinato alla nazionale maggiore, vale già molto di più, perciò rappresenta una specie di assegno circolare che servirebbe a pagare Defrel. E il fatto che i due calciatori siano della stessa scuderia di agenti agevolerebbe la doppia operazione, nella quale può entrare anche il cartellino di Federico Ricci, già in prestito al Sassuolo: altri 3,5 milioni da scontare sul cartellino dell’oggetto del desiderio di Luciano Spalletti.
ALTRO – Gli sforzi delle ultime ore testimoniano che ancora adesso Defrel è la prima scelta della Roma. Forse l’unica, anzi, se è vero che tutti gli altri giocatori cercati in previsione di questo mercato, da Depay a Deulofeu, da Feghouli a Musonda, fino a Jesé di cui Massara ha perso le tracce, sono stati abbandonati o sono stati ritenuti non raggiungibili. Persino Hiljemark, lo svedese del Palermo che era stato seguito per rinforzare il centrocampo, era una falsa pista: sta trattando con la Dinamo Kiev. Più plausibile l’aggancio a Robin Quaison, sempre svedese e sempre del Palermo, grazie alla situazione contrattuale favorevole (è in scadenza) e alla duttilità tattica del soggetto. Ma Spalletti chiede Defrel o un omologo. Un calciatore pronto all’uso e non da istruire, un attaccante che sappia garantire un certo rendimento già dai primi passi mossi a Trigoria. La formula che propone la Roma, al di là dei giovani offerti come contropartita tecnica, è il prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato nel luglio 2018, così da non incidere su questo bilancio e neppure sul prossimo: Defrel verrebbe in pratica pagato dalla stagione della riforma della Champions League, che con quattro italiane ammesse al tabellone principale apre consistenti possibilità di ricavo per le società d’élite.
VANTAGGIO – Defrel, classe ’91, ha segnato 10 gol in questa stagione. Uno particolarmente bello a Napoli, dove era entrato dalla panchina. Può giocare in tutti i ruoli dell’attacco e riciclarsi indifferentemente in vice Dzeko o vice Salah. Ma al di là del plusvalore tecnico, offre un ulteriore vantaggio a chiunque lo acquisti: essendo arrivato molto giovane al Parma, può essere tesserato come se fosse un calciatore italiano.
NO PARTENZE – Intanto la società ha ribadito l’idea di tenere tutti gli altri giocatori. Non solo Manolas ma anche Paredes, salvo offerte inimmaginabili. E’ a rischio però il futuro di un giovane mandato in prestito in provincia: il jolly difensivo Arturo Calabresi, che ha il contratto in scadenza e gioca in B nel Brescia. Cresciuto a Trigoria, figlio dell’attore Paolo, vorrebbe continuare la sua carriera nella squadra del cuore ma dal primo febbraio, se la Roma non lo chiamasse, potrebbe firmare per un altro club.