Fase interlocutoria nella trattativa per Defrel, con Roma e Sassuolo immerse in una specie di partita a scacchi. Ragionamenti, schermaglie, smentite – più o meno credibili – in un tira e molla che, con l’avvicinarsi della chiusura del mercato di gennaio, sembra destinato a concludersi con il trasferimento del ragazzo. «Il momento è delicato e un po’ di silenzio gioverebbe a tutti – l’ammissione di Pocetta, manager dell’attaccante, a Retesport – invece di sparare numeri e cifre, si farebbe bene a lavorare con diplomazia». Il procuratore del francese teme che la trattativa possa saltare per qualche malinteso o troppe indiscrezioni date in pasto alla stampa. Il Sassuolo spara alto, prova a chiedere 18 milioni – magari con l’inserimento di qualche giovane della Primavera – forte del fatto che siano stati i giallorossi a bussare alla sua porta. La Roma, d’altro canto, non sembra voler (e poter) svenarsi per un giocatore che, in teoria, arriverebbe solamente per completare la rosa. In mezzo c’è Spalletti, che Defrel lo vuole ed è convinto che sia un sacrificio necessario per mantenere l’asticella alta, affrontando il prossimo periodo strapieno di partite con più tranquillità. La questione è quindi destinata a risolversi in extremis, a ridosso della chiusura di questa finestra di gennaio, mentre a Genova, domenica, contro la Sampdoria De Rossi e compagni cercheranno la terza vittoria consecutiva del 2017, lontano dall’Olimpico.
«Io voglio diventare campione d’Italia con la Roma, un giorno – la determinazione di Rüdiger spiegata alla stampa tedesca – ma quest’anno la coppa Italia e l’Europa League sono obiettivi ancora possibili. Il mio futuro? Qui sto bene e per il momento non mi interessa pensare ad altri club». Si gode la ritrovata solidità difensiva, mentre il più che probabile futuro ds romanista, Monchi – attualmente al Siviglia – rivela: «Io ho bisogno di potere decisionale, per questo sono convinto che in Francia o in serie A potrei lavorare meglio».