Il derby tra Lazio e Roma in programma domenica alle 15 all’Olimpico sarà «il banco di prova per ridiscutere il sistema delle barriere in Curva», parola del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ma prima «ci dobbiamo sincerare tutti che si è capita l’aria che tira e che non c’è più rischio. Ci vuole una grande collaborazione delle tifoserie, sarebbe un segnale per la Prefettura e gli organismi tecnici che devono valutare». Il titolare del Viminale lo ha detto prendendo parte a un evento del Coni e lanciando, per la prima volta, dopo i dati più recenti che danno in diminuzione incidenti sugli spalti, un messaggio distensivo a patto che si seguano le regole della sicurezza e del buon senso: «L’obiettivo del governo – ha ribadito – è quello di riportare la gente allo stadio garantendo la sicurezza».
GLI SCHIERAMENTI – È saltato intanto l’allenamento a porte aperte che la Roma aveva previsto per domani alle 15 al Tre Fontane dell’Eur: non ci sono le condizioni di sicurezza per accogliere i circa 6mila tifosi previsti, la struttura ne può contenere a malapena 1500. Farlo a Trigoria? Si vedrà. Ieri, intanto tremila ultrà biancocelesti hanno assistito alla sgambata del giovedì contro il Capranica, tra ovazioni e qualche frase sopra le righe: «Per noi questa è una guerra etnica», ha scandito un capo-ultrà alla squadra che lo ascoltava in silenzio. Domenica, la situazione delle tifoserie sarà diversa. I giallorossi continueranno lo sciopero e la Sud rimarrà ancora una volta (al netto di sorprese dell’ultimo minuto) orfana di striscioni e cori, mentre i biancocelesti hanno già acquistato i biglietti e mostrato le tessere: la Nord è praticamente sold out. Eppure il match stavolta è quello delle grandi ambizioni, dal sapore di Champions, con la Roma sopra di un punto rispetto ai biancocelesti, con entrambe le squadre ai vertici della classifica. Ma lo sciopero va avanti dall’estate del 2015 quando l’allora prefetto Franco Gabrielli – oggi capo della Polizia – e il questore Nicolò D’Angelo, per scongiurare scontri e violenza, decisero di tagliare in due le Curve con le tanto odiate barriere.
LE BONIFICHE – Di sicuro, dal punto di vista dell’ordine pubblico, non sarà un weekend facile, tra derby e referendum. Le misure di sicurezza per la partita Lazio-Roma verranno messe a punto oggi pomeriggio durante un Tavolo tecnico in Questura. Un migliaio gli agenti impegnati, anche con le pattuglie a cavallo e i metal detector. Da ieri sera, gli specialisti della polizia stanno bonificando lo stadio e l’area intorno all’Olimpico. Mentre le telecamere saranno puntate sui tifosi ai tornelli per poi confrontare le immagini con eventuali disordini dentro o fuori l’impianto. Previste 34mila presenze. Sulle strade scatterà, come ormai è consuetudine, il nuovo piano di viabilità per i grandi eventi, con una forte azione di contrasto a tutte le forme di sosta selvaggia. Tra Foro Italico e Farnesina sono previsti divieti di sosta e fermata. Qui inoltre la Questura potrà disporre temporanee chiusure al traffico. Tra le possibilità di sosta per le auto, ci sono quelle di viale della XVII Olimpiade, piazzale Clodio e viale di Tor di Quinto. Per le moto, aree di parcheggio vicino allo stadio in via Contarini, via Toscano, viale Maresciallo Giardino e via Morra di Lavriano.
MEZZI PUBBLICI – I titolari di permesso per disabili potranno parcheggiare come consueto in viale delle Olimpiadi/viale dei Gladiatori, o presso lvia Nigra. L’area tra piazzale Clodio, piazza Mancini, Ponte Milvio e il Foro Italico sarà servita dalle linee 2, 23, 31, 32, 69, 70, 200, 201, 226, 280, 301, 446, 628, 910 e 911. Con la metro A si può scendere a Flaminio e da lì prendere il tram 2.
In occasione del derby si accenderanno, infine, i riflettori su un tema delicato come quello della disabilità con l’iniziativa Due piedi sinistri: un derby speciale tra Roma e Lazio unite per abbattere le barriere della disabilità, verrà lanciato online un corso e un cortometraggio per abbattere ben altre barriere.